Al momento dell’ufficialità del trasferimento alla Fiorentina, c’erano grandi aspettative su un giocatore che in Russia si era distinto sia nel bene che nel male, il classico talento mai del tutto esploso e in perenne attesa del salto di qualità: suo malgrado, per Aleksandr Kokorin non si può parlare in termini positivi relativamente al soggiorno italiano.
Da quando, nel gennaio 2021, la Fiorentina ha reso noto il suo tesseramento, per il classe 1991 la vita nostrana è stata tutto fuorché ‘dolce’: un infortunio all’anca lo ha tenuto ai box tra marzo e maggio, seguito da un problema muscolare che lo ha condizionato da metà ottobre a fine novembre.
Cause di forze maggiore, dunque, alla base delle enormi difficoltà incontrate da Kokorin in Italia, ma anche uno scarso adattamento ad una realtà molto lontana da quella russa: solo 28′ collezionati in quattro spezzoni di campionato, prima della grande opportunità concessagli da Italiano ai sedicesimi di Coppa Italia contro il Benevento.
Per la prima volta, infatti, Kokorin è stato schierato nell’undici titolare della Fiorentina al centro del tridente d’attacco con Callejon e Sottil, ma le note stonate hanno superato nuovamente quelle liete: il carattere anonimo della sua prova è certificato dalla grande occasione non sfruttata nel primo tempo, con tiro da ottima posizione calciato addosso al portiere avversario Manfredini.
Nella ripresa altra chance, inibita dal grande intervento di Vogliacco che ha intercettato in scivolata il bel suggerimento di Callejon, indirizzato proprio al russo sul palo più lontano. La gara di Kokorin è finita al 76′, sostituito da Vlahovic nell’indifferenza di un ‘Franchi’ infreddolito e svuotato: col senno di poi, una fortuna per l’ex Zenit.