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Kyrgios, il polso fa crack e lui piange: carriera appesa a un filo? I fan di Sinner non mostrano pietà...

La carriera di Nick è appesa a un filo: dopo il ritiro a Indian Wells ha ammesso di "non sapere più cosa dover fare". I fan di Sinner "esultano"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Stavolta le lacrime sono vere: Nick Kyrgios le versa mentre saluta il pubblico di Indian Wells, che essendo uno dei più “caldi” di tutto il circuito non può certo resistere al grido d’aiuto e di dolore di uno che delle “risse” (mediatiche, ma pur sempre tali) se ne intende, eccome. Così l’uscita di scena dell’australiano al primo turno del Masters 1000 californiano suona alla stregua di una campanella dell’ultim’ora. Tanto che lo stesso Nick ha ammesso che forse è arrivata l’ora di metterci un punto, una volta per tutte.

L’illusione, il dolore e lo stop a metà secondo set

Quel polso destro che da un paio d’anni gli procura così tanto dolore è tornato a fare capolino durante la trasferta americana. Già in Australia, due mesi fa, le avvisaglie erano state chiare: la voglia di tornare in campo da un lato, la consapevolezza di doverlo fare provando a sopportare il dolore dall’altro. Dolore che è andato però aumentando considerevolmente negli ultimi giorni, tanto che già in allenamento s’era capito che scendere in campo contro van der Zandschulp sarebbe stato un mezzo miracolo.

Nick “il cattivo” però non ha voluto deludere chi si è presentato al Tennis Garden per vederlo giocare: ha stretto i denti nel primo set, sotto 4-1 ma capace di piazzare un paio di break per girare l’inerzia del parziale a proprio favore, salvo poi sciupare tutto a un passo dalla linea del traguardo con errori anche piuttosto banali, consegnando il set all’olandese. Che nel secondo è ripartito di slancio, trovando il break che di fatto ha chiuso le ostilità in anticipo e convinto Kyrgios ad andare a sedere, quando però non ha saputo più trattenere le lacrime per quel dolore lancinante e snervante.

“Perché quelle lacrime? L’emotività ha preso il sopravvento”

A fine partita l’australiano ha ammesso di non sapere davvero cosa ne sarà del suo futuro. “Non ho problemi a perdere una partita, è successo tante volte in carriera. Il problema vero è che sento tanto dolore al polso, e questo mi impedisce di portare a termine gli incontri. Mi domando allora che senso abbia andare avanti, perché così è veramente difficile accettare la situazione”.

Nick ha spiegato anche il senso di quelle lacrime: “Sono scoppiate dopo giorni di grande tensione, complice anche il carico di lavoro fatto nelle ultime settimane. Ci tenevo tantissimo ad essere della partita qui a Indian Wells, quindi non appena ho capito che non potevo più esserlo l’emotività ha preso il sopravvento e non sono riuscito a frenare le lacrime. Dopotutto questo è uno dei miei tornei preferiti e fermarmi in questo modo fa un male cane”.

Tutto un altro Kyrgios rispetto a quello sfrontato, arrogante e irriverente che si “diverte” a scrivere sui social, dove ogni bersaglio diventa un pretesto per buttarsi giù dal letto e attaccarlo. Sinner, ma non solo: la simpatia non è la miglior virtù di Nick (anche van der Zandschulp gli aveva “risposto”, prendendo le difese di Jannik), che pure stavolta s’è mostrato fragile anche emotivamente.

Rebus futuro: appuntamento sull’erba? E in fan di Sinner…

A Indian Wells in tanti speravano di vederlo affrontare l’amico Djokovic nel secondo turno: se ci fosse stato un modo per mettere davvero un punto definitivo alla carriera, farlo con Nole sarebbe stato quello più “naturale” di tutti.

Invece ora davanti a Kyrgios si aprono una marea di punti interrogativi: è iscritto anche al Masters 1000 di Miami, ma con pochi giorni per recuperare le forze è plausibile l’idea di un forfait. Magari poi saltare l’intera stagione sul rosso per provare a ripresentarsi sull’erba a giugno, magari tentando un ultimo giro di giostra a Wimbledon. “Non lo so, adesso è tutto maledettamente complicato. So che dovrò convivere fino alla fine con il problema al polso: è successo a Thiem, così come in parte anche Del Potro e Nishikori hanno convissuto con problemi fisici simili. La verità è che io un anno e mezzo fa mi sono operato perché volevo continuare a giocare a tennis, ma se non posso farlo la cosa mi dilania e l’infortunio ha reso il tutto brutale”.

In Italia, però, nessuno è sembrato impietosirsi: il web ha infierito sul “villain”, che in realtà è sembrato raccattare poca pietà in giro per il mondo. Perché il polso farà male, ma le dita per scrivere i suoi post al veleno non si sono mai fermate. E agli occhi della gente tutto questo non passa.

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