Sport individuale sì, ma pur sempre da affrontare con un avversario di fronte a sé, divisi soltanto da una rete e da una pallina da inseguire spesso per ore e ore. Il tennis è una disciplina a sé stante nel panorama sportivo, non presentando le dinamiche classiche degli sport di squadra a livello di gestione dei rapporti all’interno di un gruppo, ma comunque, a differenza di altri sport come ciclismo o sci, la tensione è un nemico strisciante con la quale dover convivere anche se, in certi casi, può diventare un’alleata più o meno preziosa.
- Stefanos Tsitsipas e Nick Kyrgios, i ragazzi terribili del circuito
- Wimbledon 2022, Tsitsipas torna a pungere Kyrgios: "È un clown"
- Kyrgios, Tsitsipas e quelle prove di pace fallite in doppio
Stefanos Tsitsipas e Nick Kyrgios, i ragazzi terribili del circuito
Si pensi a John McEnroe, che ha costruito una carriera sulle sottili provocazioni agli avversari, oltre ovviamente che sulle proprie qualità, anche se sono stati soprattutto gli ultimi anni, complice la crescente popolarità e importanza dell’aspetto mediatico, a vedere la crescita esponenziale di giocatori diventati veri e propri personaggi non solo per le proprie qualità tecniche, ma anche per un carattere non propriamente domabile. È questo il caso di Stefanos Tsitsipas e Nick Kyrgios, due dei “cavalli più pazzi” del circuito internazionale.
Il greco ha in realtà parzialmente temperato l’esuberanza di inizio carriera, tra soste in bagno provocatoriamente prolungate e bizze varie, in particolare dopo il progressivo distacco dalla figura della madre-allenatrice-manager, rivelatasi particolarmente opprimente negli anni dell’ascesa del pargolo, mentre l’australiano non sembra riuscire a smettere e neppure volerlo fare i panni del bad boy della racchetta.
Wimbledon 2022, Tsitsipas torna a pungere Kyrgios: “È un clown”
Capita allora che oltre sei mesi dopo l’infuocato incrocio ai quarti di finale di Wimbledon entrambi siano tornati a parlare di quel pomeriggio londinese che di certo non fece onore a entrambi, tra palline sparate in tribuna, colpi al corpo degli avversari e proteste nei confronti del giudice di sedia. Intervistato dal sito ‘Tromaktiko’, è stato Tsitsipas a tornare sui fatti, soffermandosi con parole durissime su un’amicizia, nata anche in nome delle comuni origini australiane, ormai andata in frantumi: “È stato lui a rompere la nostra amicizia. Io non ho fatto nulla. Nella partita del 2022 a Wimbledon io stavo solo cercando di dare il meglio in campo, mentre lui faceva il clown. I suoi atteggiamenti dipendini anche da come si sveglia la mattina”.
La risposta di Kyrgios non poteva farsi attendere ed è arrivata a mezzo social appena il finalista di Wimbledon 2022 è venuto a conoscenza delle parole di Tsitsi: “Giusto – l’ironico inizio di Nick, che non ha resistito al richiamo di sottolineare di essere uscito vincitore dalla partita – Quello era il match dove lui ha colpito qualcuno nel pubblico, dove ha tirato fuori un’altra pallina fuori dallo stadio e dove gli è stato insegnata una lezione di fronte a tutto lo stadio”.
Kyrgios, Tsitsipas e quelle prove di pace fallite in doppio
Insomma, il rapporto di amicizia sembra ormai logorato in maniera irreversibile, se è vero che pure il tentativo di fare pace fornita dal doppio disputato in un torneo di esibizione a fine 2022 in Arabia Saudita si è assistito a imbarazzanti scene di gelo, con i due che si sono sostanzialmente ignorati pur essendo nella stessa parte del campo. Del resto anche i risultati sul campo hanno contribuito ad allontanare ulteriormente i due, con Kyrgios costretto al dramma del ritiro in extremis agli Australian Open a causa di un infortunio alla ginocchio che l’ha mandato sotto i ferri e Tsitsipas capace di spingersi fino alla finale, sconfitto da Novak Djokovic.
Chissà se a Wimbledon ci sarà un nuovo incrocio, nel frattempo Nick e Stefanos sono in buona compagnia alla voce “ragazzacci” del tennis, se è vero che pure Sascha Zverev, un altro non esattamente docile sul campo, ha sparato a zero sulla Kosmos di Gerard Piqué, ormai ex organizzatrice della Coppa Davis, la cui formula del recentissimo passato non è mai andata giù al tedesco di origini russe, rientrato sui campi proprio agli Australian Open dopo la lunga assenza per l’infortunio alla caviglia subito al Roland Garros 2022: “I soldi non possono comprare la storia, abbiamo visto tutti fin dall’inizio che il nuovo formato della Coppa non funzionava” le parole del due volte vincitore delle ATP Finals.