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La classifica senza errori arbitrali: quarta giornata

Come sarebbe la graduatoria del massimo campionato al netto di topiche e sviste? Il ranking aggiornato dopo il quarto turno

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La classifica senza errori arbitrali: quarta giornata Fonte: Ansa

Come sarebbe la classifica di serie A al netto di topiche e sviste arbitrali? Rispondere è praticamente impossibile. Bisognerebbe valutare caso per caso, anche una rimessa laterale contestata, un fallo a centrocampo, un episodio dubbio tre minuti prima di un gol o di un rigore. E bisognerebbe anche considerare se quel rigore non concesso sarebbe stato trasformato, o se quell’espulsione non fischiata avrebbe portato poi vantaggi agli altri. La tentazione di cimentarsi nel “giochino”, però, è troppo forte. E allora giochiamo. Ecco la quarta puntata della nostra speciale classifica senza errori arbitrali. Per lo meno, senza errori gravi e determinanti.

La quarta giornata – Prima di cominciare, come di consueto, facciamo un piccolo riassunto. Nelle prime giornate solo Napoli e Milan, tra le grandi, avevano usufruito di qualche spintarella (Mertens a Firenze, mancato rigore pro Verona a tempo scaduto contro i rossoneri). Da questa giornata al club si aggiunge la Roma. Come, proprio i giallorossi vincitori a Bologna nonostante l’inferiorità numerica e con un rigore fischiato contro? Già: il gol di Dzeko, a norma di regolamento, avrebbe dovuto essere annullato.

Veleni al Dallara – L’azione da cui nasce il fulmineo contropiede orchestrato da Veretout, nella fattispecie, è originata da un fallo dubbio di Santander su Juan Jesus. Il fallo resta dubbio, ma la decisione dell’arbitro Pairetto di assegnare la punizione non può definirsi scandalosa. Sconcerta, semmai, la spiegazione data ai calciatori rossoblu: fallo di mano dell’attaccante paraguaiano. Altre proteste: la punizione è stata calciata dalla Roma un metro circa più avanti rispetto al punto in cui è avvenuto il fallo. Pairetto, perché non hai fatto rettificare la posizione? Per dovere di cronaca va aggiunto come lo stesso penalty accordato in precedenza ai rossoblu abbia scatenato le proteste, condivisibili, dei calciatori della Roma: un rigore molto generoso, per contatto Kolarov-Soriano.

Le altre polemiche – Detto delle proteste incrociate in Juventus-Verona e nel derby di Milano, due gare in cui sostanzialmente non ci sono stati errori evidenti da parte dei fischietti, è stato soprattutto il Torino a lamentarsi per la concessione del gol alla Sampdoria, segnato da Gabbiadini e viziato forse da un fallo su Lyanco. Anche a rivedere più volte le immagini, però, non traspaiono motivazioni evidenti per annullare la marcatura. Tante proteste anche di marca leccese prima per il rigore concesso per fallo di mano di Tachtsidis (netto, a dirla tutta) e poi, soprattutto, per la ripetizione del penalty parato da Gabriel a Insigne. Anche qui, a dirla tutta, la decisione di Piccinini è più che legittima: il portiere salentino aveva entrambi i piedi più avanti rispetto alla linea di porta.

La classifica senza errori arbitrali – Ecco, dunque, la classifica dopo quattro turni al netto degli errori arbitrali: Inter 12; Juventus 10; Bologna 8; Napoli 7, Lazio 7, Atalanta 7, Torino 7, Cagliari 7; Roma 6, Sassuolo 6; Milan 4, Brescia 4, Genoa 4; Verona 3, Parma 3, Spal 3, Sampdoria 3, Udinese 3, Fiorentina 3; Lecce 2.

La classifica reale – Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Inter 12; Juventus 10; Napoli 9 (+2); Roma 8 (+2); Bologna 7 (-1), Lazio 7, Atalanta 7; Torino 6 (-1), Cagliari 6 (-1) Milan 6 (+2), Brescia 6 (+2), Sassuolo 6; Genoa 4, Verona 4 (+1); Lecce 3 (+1), Parma 3, Spal 3, Sampdoria 3, Udinese 3; Fiorentina 2 (-1).

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