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La classifica senza errori arbitrali: terzultima giornata

A 180 minuti dalla conclusione tutto è ancora in gioco per lo scudetto "depurato" da topiche e sviste: Inter in vantaggio su Atalanta e Juventus.

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Lo scudetto del campo è stato ufficialmente assegnato alla Juventus, la lotta per il titolo del nostro campionato “depurato” da topiche e sviste arbitrali è invece ancora apertissima. A 180 minuti dal termine l’Inter ha tre punti di vantaggio sul duo Atalanta-Juventus, ma il confronto è apertissimo. Volata anche per il quarto posto che vale la Champions (Napoli a +4 sulla Lazio), mentre tutto deciso in coda: alle retrocessioni – reali e virtuali – di Brescia e Spal si è aggiunta quella solo virtuale del Genoa.

Bologna-Lecce: bufera su Calvarese

Clamorosamente falsato il match del Dall’Ara, che in caso di concessione di un rigore ai salentini a tempo scaduto avrebbe potuto fruttare tre punti vitali alla squadra di Liverani. Che invece ha perso sul ribaltamento di fronte. Più di un dubbio sul contatto in area tra Denswil e Mancosu, col difensore del Bologna a mettere un braccio sulla spalla dell’attaccante del Lecce. Tutto regolare per Calvarese, che ha deciso di non rivedere neppure l’azione al monitor: una cocciutaggine francamente inopportuna.

Roma-Fiorentina: l’assist di Chiffi

Furibonde anche le proteste della Fiorentina per l’amaro epilogo della sfida dell’Olimpico contro la Roma. Proteste fondate. Il fattaccio è accaduto a una manciata di minuti dal termine, quando l’arbitro Chiffi di Padova ha concesso rigore ai giallorossi per un contatto in uscita tra il portiere Terracciano e Dzeko, che aveva già calciato a lato. Al di là dei dubbi sul contatto in sé, l’azione è viziata in partenza da un tocco dello stesso Chiffi: un…assist perfetto per il tiro di Carles Perez, da cui è scaturito il penalty. L’arbitro avrebbe dovuto interrompere il gioco, ha invece fatto proseguire l’azione.

Polemiche, le altre partite del 36mo turno

Sarà ricordata come la partita dei quattro gol annullati, tutti per fuorigioco. Napoli-Sassuolo, però, è stata a tutti gli effetti una partita “regolare”. Ottima la direzione di gara di Aureliano, mentre sulle incertezze dei guardalinee – un solo offside ravvisato in tempo reale, il primo di Djuricic: gli altri tre, di Traoré, Berardi e Caputo, solo dopo consulto Var – decisivo l’intervento della tecnologia. Priva di grosse sbavature anche la direzione di Volpi in Verona-Lazio: giusti i rigori concessi ai padroni di casa per fallo di Luiz Felipe su Zaccagni e ai biancocelesti per atterramento di Immobile a opera di Lazovic. Dubbi sull’ultimo penalty – lieve il contatto tra Radunovic e lo stesso Immobile – ma la larga affermazione della squadra di Inzaghi ha neutralizzato di fatto ogni possibile recriminazione. Timide proteste doriane anche sull’azione del raddoppio di Bernardeschi in Juventus-Sampdoria: da rivedere un contatto Matuidi-Tonelli a centrocampo. Nel complesso, però, buona la direzione del semi-esordiente Fourneau.

La classifica senza errori arbitrali

Questa la classifica al netto di sviste e svarioni dei fischietti: Inter 80; Atalanta, Juventus 77; Napoli 69; Lazio 65; Roma 58; Milan 56; Sassuolo 51; Fiorentina 49; Parma 48; Verona 47; Bologna 44; Torino 41; Sampdoria, Cagliari 40; Udinese 39; Lecce 37; Genoa 30; Brescia 22; Spal 17.

La classifica reale

Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Juventus 83 (+6); Inter 76 (-4); Atalanta 75 (-2), Lazio 75 (+10); Roma 64 (+6); Milan 60 (+4); Napoli 59 (-10); Sassuolo 48 (-3); Parma 46 (-2), Bologna 46 (+2), Verona 46 (-1); Fiorentina 43 (-6); Cagliari 42 (+2), Udinese 42 (+3); Sampdoria 41 (+1); Torino 39 (-2); Genoa 36 (+6); Lecce 32 (-5); Brescia 24 (+2); Spal 20 (+3).

IL REGOLAMENTO

Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc.

La classifica senza errori arbitrali: terzultima giornata Fonte: Ansa

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