La Ferrari esce con le ossa abbastanza rotte da Le Castellet, dove nel fine settimana si è corso il Gran Premio numero 12 di questa stagione di F1.
Leclerc a muro, Sainz fermato ai box quanto era terzo (le spiegazioni di Binotto lasciano il tempo che trovano). Rimane un Ferrari lontana 63 punti dalla vetta del Mondiale piloti, ma nonostante tutto mancano ancora tantissime gare, la speranza di farcela c’è tutta.
Cosa manca a Leclerc per diventare un campione? Limitare gli errori
Ok, va bene l’errore in curva nel GP di Francia è di quelli da matita rossa, ma cosa si può dire ad un pilota che è stato in pole position per 7 volte su 12 vincendo in tre occasioni?
Leclerc ha la velocità del campione, ma non è tale per quanto riguarda la gestione di un campionato intero. Quanti errori ha mai fatto Michael Schumacher in una stagione? Uno al massimo? E Lewis Hamilton nei suoi sette titoli? E Max Verstappen?
Questa è al momento la differenza tra Leclerc e tutti gli altri sopra citati, seppure la Ferrari ci ha messo del suo fino a questo punto della stagione. La velocità di punta del monegasco è forse migliore di quella di tutti in pista, serve fare lo step ultimo.
Leclerc o Sainz, chi è la prima guida?
Carlos Sainz è crescito molto in termini di prestazioni assolute dall’inizio della stagione, quando pagava sempre parecchio nei confronti del compagno di squadra.
La sensazione al momento è che le prestazioni dello spagnolo abbiano raggiunto quelle del monegasco, e la discriminante in ogni weekend rimane sempre il muretto Ferrari e l’affidabilità di una F1-75 che sembra si più performante di Red Bull in termini assoluti, ma anche con molti più problemi nel lungo periodo a livello di affidabilità .
Al momento, a livello di punti, Leclerc è in vantaggio con 170 punti sui 144 di Sainz, ma negli ultimi GP la tendenza si sta lentamente ribaltando.
Ultimamente infatti è stato più l’iberico a portare punti alla casa di Maranello (5° posto in Francia, 1° in Inghilterra, 2° in Canada, 2° a Monaco), ma nonostante tutto Leclerc rimane, nella testa del Cavallino Rampante, la prima guida Ferrari, il pilota sul quale puntare tutte le speranza in ottica Mondiale.
Con buona pace di Sainz, che anche nel cuore dei tifosi continuerà a essere il secondo pilota.
F1, il campionato è ancora aperto: ecco cosa serve alla Ferrari
Cercando di parlare nei modi più semplici possibili, servono tre cose a Charles Leclerc (o a Carlos Sainz) per diventare campioni. La prima cosa è che la Ferrari la smetta di rompersi un GP si e un GP no. Questa è la condizione di partenza per tutta l’analisi.
In secondo luogo, va chiarito a livello di team chi sia il primo pilota e chi invece debba lavorare per il compagno. Probabile che alla fine sia l’iberico a servire il monegasco.
Terzo, ed è la cosa più complicata, serve non commettere più neanche un singolo errore in pista. Un altro zero in classifica da parte di Leclerc vorrebbe dire addio al 100% al Mondiale, e con ancora la metà del GP da correre, e una monoposto così performante, sarebbe un vero spreco.