E’ scoppiata la polemica sui social dopo le parole pronunciate dall’ex calciatore e ora commentatore Rai Antonio Di Gennaro, che durante l’intervallo del match di Wembley tra Tottenham e Inter, quando il risultato era ancora sullo 0-0, credendo di essere fuori onda ha detto due volte: “Che squadraccia”.
In rete il video della gaffe dell’opinionista è diventato immediatamente virale, tra l’ilarità dei tifosi avversari e la rabbia dei sostenitori nerazzurri.
Dopo il match, sui social Di Gennaro ha cercato di placare gli animi: “In relazione al fuori onda ‘squadraccia’, non era riferito all’Inter ma ad una precisa domanda che mi aveva fatto il collega, prima di rientrare in collegamento, sulla squadra del mio ex allenatore Terim (il Galatasaray), ancora sconfitta in Russia. Mi dispiace per il disguido. Non mi permetterei mai, soprattutto per i tanti tifosi interisti“, ha scritto.
L’Inter è stata sconfitta per 1-0 dagli Spurs, a segno nel finale di partita con Eriksen: ora la qualificazione è in bilico, non basterà la vittoria in casa contro il Psv. Il Biscione deve sperare che il Barcellona già qualificato fermi gli inglesi al Camp Nou.
L’altra brutta notizia per Spalletti è l’infortunio di Nainggolan: “Nainggolan aveva problemi alla caviglia, volevo capire come avrebbe reagito. Lo avrei sostituito a fine primo tempo, poi ho capito che non valeva la pena perdere anche quei secondi. Forse avrei dovuto cambiarlo prima, mi sono giocato un cambio, però in fase di riscaldamento era andato tutto ok e anche i medici mi avevano dato il via libera. Difficile, vedremo anche se alla fine faceva fatica anche a correre, inoltre correndo male ha accusato anche dei problemi muscolari”.
Sul match: “Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Conoscevamo tutto, anche le complicazioni. Poi ci siamo sacrificati, non abbiamo sofferto granché. Abbiamo preso solo una imbarcata, su Sissoko, che ha fatto una accelerazione che ci ha portato fuori 2-3 difensori, e hanno sfruttato bene lo spazio”. Poi però ammette: “Avremmo potuto osare di più”.
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