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La Roma riparte senza Zaniolo: il pupillo di Roberto Mancini ora è un caso

La Roma vince a Genova grazie alla doppietta del giovanissimo Felix, ultima scoperta di José Mourinho, ma fa discutere la seconda panchina consecutiva del Nazionale azzurro.

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La vittoria della Roma in casa del Genoa nel posticipo domenicale della 13a giornata ha chiuso il turno della “restaurazione” in Serie A. Dopo infatti che durante la sosta del campionato si era dibattuto a lungo sulla fuga a due di Milan e Napoli per lo scudetto ecco che alla ripresa della Serie A tutte le grandi hanno vinto ad eccezione della Lazio, impegnata nello scontro diretto contro la Juventus, e appunto delle prime due, incappate nella prima sconfitta della stagione rispettivamente contro Fiorentina e Inter.

La classifica si è quindi accorciata in vetta come nei paraggi della zona Champions League, con cinque squadre raccolte in quattro punti. Tra queste c’è proprio la Roma di José Mourinho, che ha rovinato il debutto su una panchina italiana di Andriy Shevchenko vincendo per 2-0 a Marassi sul campo del Genoa al termine di un match dominato dai giallorossi.

La Roma scopre il talento di Felix Afena-Gyan

La Roma ha attaccato per tutta la partita creando tante occasioni eppure i gol del successo sono arrivati solo negli ultimi venti minuti. A firmarli è stato il meno atteso dei protagonisti oltre che il più giovane.

Al “Ferraris” il calcio italiano potrebbe avere infatti aver salutato la nascita di una nuova stella, quella di Felix Afena-Gyan, per tutti Felix per tutti, attaccante ghanese di 18 anni.

Il giocatore è stato mandato in campo da Mourinho al 74’, quasi come mossa di disperazione per provare a sbloccare il risultato dopo i tanti, troppi errori di mira degli attaccanti della Roma, in particolare dell’ex Genoa Eldor Shomurodov, al posto del quale è entrato proprio Felix. Il ghanese ha giocato con la leggerezza del semidebuttante, premiato dalla rete dello 0-1 a otto dalla fine, su assist di Mkhitaryan. Un gol che ha cambiato la partita obbligando il Genoa a sbilanciarsi così, in contropiede al 94’, Felix ha pure fatto doppietta con un tiro da 30 metri, mix di potenza e tecnica, doti non comuni per un giocatore della sua età.

Roma, José Mourinho scopritore di campioni

Arrivato nella Capitale lo scorso marzo, a 18 anni compiuti da due mesi, Felix si è subito messo in mostra con la Primavera, ma è stato Mourinho a notarlo e a portarlo in prima squadra.

C’era una volta insomma il José Mourinho che si affidava solo ai giocatori più esperti e restio a lanciare giovani a grande livello. L’organico della Roma non è però all’altezza di quello delle altre big allenate in carriera dallo Special One, così ecco la decisione di lanciare Felix tra i grandi. Prima il debutto a Cagliari, il 27 ottobre scorso al posto di Vina, quando il ghanese ebbe subito un ottimo impatto sul match, e poi un altro spezzone quattro giorni dopo contro il Milan.

Ora, ovviamente, come anticipato dallo stesso Mourinho, Felix non tornerà più con la Primavera di Alberto De Rossi, ma farà parte in pianta stabile della prima squadra. E probabilmente già dalle prossime settimane approderà nella nazionale ghanese, pochi giorni dopo aver rifiutato la prima convocazione perché “non si sentiva pronto”, parole dello stesso giocatore, che ha preferito allenarsi durante la sosta agli ordini del proprio allenatore. Un’abnegazione prontamente ripagata da Mourinho.

Roma, Nicolò Zaniolo non è più indispensabile?

L’epifania di Felix potrebbe però costare cara ad altre stelle della rosa della Roma. Se infatti il ghanese potrebbe non essere ancora pronto per una maglia da titolare fisso, la difesa a tre vista contro il Genoa dall’inizio della partita e nel finale anche a Cagliari sembra poter essere il nuovo abito della Roma, utile per proteggere la squadra in fase di non possesso, senza perdere incisività in attacco.

Addio al 4-2-3-1 marchio di fabbrica di Mourinho, quindi? Presto per dirlo, ma Karsdorp ed El Shaarawy sono stati molto incisivis sulle fasce e Mkhitaryan ha spaccato come trequartista. Tutto questo ha però coinciso con un’altra esclusine di Nicolò Zaniolo, alla seconda partita consecutiva dopo lo spezzone giocato a Venezia.

Troppo presto per parlare di caso, ma la collocazione tattica dell’ex Inter rischia di diventare un problema per la Roma visto che Nicolò stava già faticando come esterno nel 4-2-3-1. Zaniolo, ancora in ritardo di condizione e protagonista di un inizio di stagione, senza nessun gol segnato tra campionato e Conference League, potrebbe forse trovare spazio come seconda punta al fianco di Abraham, ma non è comunque quello il suo ruolo naturale. Nicolò dà il meglio largo in un 4-3-3, modulo che però non sembra essere contemplato da Mourinho, vista l’abbondanza di trequartisti a disposizione.

Il rilancio delle ambizioni della Roma, tuttavia, passa anche dal rilancio di Zaniolo, indispensabile anche per Roberto Mancini, che fece debuttare il ragazzo in Nazionale prima ancora dell’esordio con la Roma prima del dramma dei tanti infortuni. In vista dei playoff di marzo e di un Mondiale al quale l’Italia non può mancare la freschezza di Zaniolo potrebbe diventare una risorsa molto preziosa.

 

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