L’incertezza su quanto avverrà è l’unica cosa su cui ragionare. Il futuro di Andrea Agnelli non si conosce e non si riassume in una secca smentita: il presidente si è seduto in tribuna e ha seguito la Juventus come sempre, come se nulla fosse, dalla tribuna. Ha gioito e ha mostrato soddisfazione per i tre punti aggiunti alla classifica, in una gara con abnormi pressioni dopo la vicenda Super Lega, che assomiglia troppo a una debacle. La Champions si raggiungerà solo se la sequenza di risultati sarà migliore delle dirette avversarie alla corsa. Poi c’è la Coppa Italia. “Mi concentrerò al 110% sulla Juve, con la passione che ho sempre avuto”, la comunicazione che avrebbe dovuto chiudere la questione.
Il futuro di Andrea Agnelli: Juve o non Juve
A decidere sarà Exor, ovvero la società che gestisce di fatto i conti del club della dinastia Agnelli e che fa capo a John Elkann, cugino di Andrea. E di Alessandro Nasi, indicato come suo successore alla guida del club e manager di esperienza.
L’isolamento di Andrea Agnelli: attacchi di Ceferin e Aulas
Le accuse del presidente dell’UEFA, l’avvocato sloveno Aleksander Ceferin proseguono e anche il numero uno del Lione, Jean-Michel Aulas, con cui vantava un ottimo rapporto, ha speso parole forti: “È una situazione che ci mette a disagio perché aveva la nostra fiducia ed io stesso ero molto vicino ad Andrea. C’era un rapporto professionale ma anche personale. La forma sorprende ancor più della sostanza e c’è una delusione immensa per l’uomo. Ho la sensazione di essere stato preso in giro”.
Il nodo Lega e la lotta degli altri club di Serie A
L’avvicendamento alla guida dell’ECA (presieduta oggi dal numero uno del PSG) ha palesato l’isolamento in cui si trova Andrea Agnelli: sfiduciato dalle istituzioni internazionali, Fifa e soprattutto UEFA, il presidente della Juventus nel tempo che sembra gli resterà come tale dovrà chiudere con risultati effettivi e cercare di ricucire uno strappo profondissimo con gli altri club in Serie A e la Lega, che già hanno preparato un’azione dopo il cambio di rotta nella trattativa con i fondi di private equity.
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