Se l’Inter è tornata in testa e vive un momento d’oro in campionato, il merito è anche di Lautaro Martinez, che ha alzato il suo livello di gioco ed è diventato uno dei protagonisti assoluti della squadra nerazzurra.
L’attaccante argentino ha parlato del momento nerazzurro e del momento in cui la stagione è cambiata sulle pagine della ‘Gazzetta dello Sport’.
“È il frutto di quanto facciamo con il nostro allenatore. Come dice lui: lavoriamo per portare e lasciare un giorno l’Inter nel posto più in alto possibile. Oggi siamo davvero un’altra squadra, più compatta, dove ognuno di noi lotta prima per il compagno vicino e poi per se stesso. Di diverso c’è che siamo stati eliminati dalla Champions. Ci siamo detti che da lì in avanti sarebbe rimasto un solo obiettivo, lo scudetto. Se vinciamo? Me lo tatuo”.
E se il futuro prossimo si chiama corsa scudetto, quello più lontano si chiama comunque Inter. Perché Martinez ha tutta l’intenzione di continuare in nerazzurro, dopo essere stato vicino al Barcellona.
“È vero, si stava lavorando con il Barcellona. Non so dire quanto sono arrivato vicino a quel club. Ma con Conte fui molto chiaro. Gli dissi: ‘La mia testa è qui, è una promessa, non mi faccio condizionare’. Ma tanto ora è il passato, rinnovo con l’Inter. Troveranno il momento per l’ufficialità, io intanto gioco. Ma il mio futuro è qui, mi vedo a Milano per lungo tempo, di questa città mi piace tutto”.
Il merito dei miglioramenti del Toro è soprattutto di Antonio Conte. L’argentino racconta di una lunga chiacchierata che ha fatto scattare qualcosa.
“Conte ha cambiato la mia testa. Un giorno mi ha chiuso nel suo ufficio e abbiamo parlato per un po’, di tutto. Da quel momento ho fatto uno step, la mia carriera è cambiata”.
C’è spazio anche per parlare di Achraf Hakimi, compagno e amico fuori dal campo, che Lautaro ha ‘contribuito’ in qualche modo a portare in nerazzurro la scorsa estate.
“Durante Marocco-Argentina sento chiamarmi in spagnolo, mi giro, era lui, non avevamo mai parlato prima. Mi dice che conosceva Borja Valero, che seguiva la nostra squadra. Poi ci siamo ritrovati in Borussia-Inter. Abbiamo cominciato a sentirci, mi chiedeva sempre dell’Inter… Mi diceva che avrebbe voluto giocare da noi. E infatti…”.