Il futuro prossimo si chiama Feyenoord, quello a lunga scadenza sarà ancora Lazio. Maurizio Sarri lo ribadisce a chiare lettere nella conferenza stampa di presentazione del match di Champions, cruciale per i destini europei dei biancazzurri. Lui di lasciare la panchina biancoceleste non ha alcuna intenzione, anzi vuol chiudere la carriera nella Capitale. Smentite con forza, insomma, voci e indiscrezioni delle ultime ore, moltiplicatesi dopo la sconcertante prestazione di Bologna, che lo volevano addirittura orientato a un addio.
- Sarri: "Voglio chiudere la carriera alla Lazio"
- La rivelazione: "Il Feyenoord ci ha preso in giro"
- Il ruolo di Immobile e il "mal di gol" della Lazio
Sarri: “Voglio chiudere la carriera alla Lazio”
Le prime parole ai microfoni di Sky, ancor prima che cominci la conferenza ‘ufficiale’, sono dedicate da Sarri proprio a questa questione:
Io via dalla Lazio? Va contro tutte le dichiarazioni fatte da me fino a questo momento e non capisco da dove certe illazioni possano essere uscite fuori. La verità è che voglio chiudere la carriera a Roma. Sto qui e combatto col mio presidente, il mio ds, i miei giocatori e il mio popolo. Non capisco come un avvio di campionato con qualche difficoltà possa farmi cambiare idea. Parole condivise con Lotito? No, questo è un sentimento mio che ho sempre ribadito e non capisco perché siano state messe in giro cose diverse.
La rivelazione: “Il Feyenoord ci ha preso in giro”
Dalle arrabbiature per le voci sul suo futuro a quelle provocate dal ricordo della partita d’andata, in cui Sarri assicura di essersi sentito preso in giro dal Feyenoord, insieme ai suoi calciatori:
Siamo a metà del cammino ed è una partita importantissima. A Rotterdam loro hanno vinto e ci hanno preso anche in giro, è una cosa che ci pesa. Come rimediare? Dobbiamo giocare con umiltà, perché non siamo superiori a nessuno, ma anche con fiducia, perché non siamo inferiori a nessuno. Il Feyenoord è squadra aggressiva, di gamba, con una tecnica discreta. Dovremo muovere la palla a grande velocità. Kamada? È un’opzione, dispiace molto non farlo giocare spesso ma tatticamente qualche problema ce lo crea. Bisogna stare attenti a mantenere certi equilibri.
Il ruolo di Immobile e il “mal di gol” della Lazio
Le ultime considerazioni sono relative all’insolito e per certi versi sorprendente ‘mal di gol’ della Lazio. Ecco come pensa di risolverlo il tecnico e il ruolo che può avere Immobile per uscire dal tunnel:
Ci manca trasformare in pericolosità la mole di lavoro che facciamo. Segniamo di meno, l’anno scorso eravamo primi in rapporto a gol/occasioni, adesso addirittura siamo ultimi. A volte non riusciamo neppure ad arrivare in zona gol e non riesco a spiegarmi perché. L’anno scorso abbiamo vissuto un problema simile, l’abbiamo risolto con più attacchi negli spazi e in area di rigore. Quest’anno abbiamo caratteristiche diverse. Immobile? Bene, vogliamo recuperarlo in pieno oppure no? Se vogliamo recuperarlo, qualche minuto deve giocarlo.