Adam Marusic versione supereroe. Già, l’esterno della Lazio ha salvato la vita al suo agente dopo che entrambi erano stati aggrediti con tanto di pistole a Belgrado, dopo la sfida valevole per le qualificazioni a Euro 2024 tra la Serbia e il suo Montenegro. Una notte di terrore che non ha impedito al 31enne di essere in campo con le aquile nel match vinto 2-0 al Mapei Stadium contro il Sassuolo.
- Notte di terrore a Belgrado: gli attimi dell'aggressione choc
- Follia in Serbia: Marusic è stato minacciato con una pistola
- L'intervento di Marusic provvidenziale: le parole del manager
Notte di terrore a Belgrado: gli attimi dell’aggressione choc
A rendere noto l’accaduto è stato il manager del calciatore, Uros Jankovic, che ha parlato al sito montenegrino vijesti.me., come riporta il Corriere dello sport. L’aggressione è avvenuta martedì notte, dopo la partita tra Serbia e Montenegro, vinta dai padroni di casa 3-1, e dopo una cena in un ristorante di Belgrado per festeggiare i 31 anni di Marusic, a cui erano presenti anche la moglie, la madre e la sorella del calciatore.
“Una volta usciti siamo stati circondati da diverse auto – ha detto Jankovic -. Il mio autista ha provato ad allontanarsi, ma è stato investito da un’auto che proveniva dalla direzione opposta. E io sono stato aggredito alle spalle”.
Follia in Serbia: Marusic è stato minacciato con una pistola
Jankovic prosegue nel suo racconto e ricostruisce quegli attimi da incubo durati un’eternità: “A Marusic è stata puntata una pistola in direzione della testa e del petto per impedirgli di aiutarmi mentre mi pestavano brutalmente. Sua madre, che ha 60 anni, è stata spinta e ferita”.
L’agente del calciatore della Lazio è finito in ospedale: “Mi hanno colpito con delle pistole alla testa e in altre zone vitali del corpo, rompendomi zigomo e gamba sinistra. Sono stato poi trasportato al Centro Clinico di Belgrado, dove mi hanno operato”.
L’intervento di Marusic provvidenziale: le parole del manager
Se non ci fosse stato l’esterno classe 1992, chissà come sarebbe andata a finire. Raggiunto dal Corriere dello Sport, Jankovic ha voluto ringraziare Marusic: “Adam è un eroe, senza di lui avrei rischiato la vita”. L’agente, vero obiettivo del raid, ha pochi dubbi sugli aggressori. In corso indagini sui due figli di Zvezdan Terzic, direttore generale della Stella Rossa di Belgrado, che avrebbero preso parte alla rissa. I due si professano innocenti, anche se Jankovic afferma che “nei video si vedono chiaramente”. Nella gara della Serbia Marusic era stato anche tra i migliori.