José Mourinho fa un altro passo verso la storia del calcio, diventando il primo allenatore ad arrivare in finale di una coppa europea con quattro squadre differenti.
Dopo Porto (Champions e Uefa), Inter (Champions) e Manchester City (Europa League), ecco l’ultimo atto della Conference League alla guida della Roma grazie al’1-0 sull Leicester nella semifinale di ritorno dopo l’1-1 dell’andata.
A Tirana il 25 maggio l’avversario sarà il Feyenoord , ma intanto lo Special One si gode il traguardo raggiunto usando toni trionfalistici ai microfoni di ‘Dazn’: “La storia della Roma è una storia di sofferenza, non vince tanto e il numero di finali non rispetta la dimensione sociale incredibile del club: per noi questa finale vale quella di Champions conquistata dal Real Madrid . È la nostra competizione”.
Il tecnico portoghese si è anche commosso a fine gara: “Sì, perché una squadra che vince sempre è sempre contenta di farlo, ma per una che non vince mai o non arriva mai in finale è qualcosa di incredibile. Non la sento come una finale in più per me, sono contento per i miei giocatori, per i proprietari che sono nel calcio da poco, per i tifosi, per la gioia della gente romanista”.
“Giocare 14 partite di Conference il giovedì ci è costato tanti punti nelle domeniche successive – ha aggiunto Mou – Ma siamo una squadra molto intelligente, abbiamo fatto la partita che si doveva fare, posso solo ringraziare i miei giocatori per questa felicità”.
E c’è anche spazio per i complimenti al Real Madrid di Ancelotti per la finale di Champions raggiunta: “Sono contento per lui e so che lui è contento per il suo amico José. Lui ha la sua finale, io la mia: vediamo se questi due giovani allenatori possono vincere qualcosa”.