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Le polemiche su Orsato e gli episodi dubbi: Juventus-Roma, il day after

L'arbitraggio di Orsato è destinato a far discutere a lungo: il gol 'negato' alla Roma è ancora al centro di dibattiti e polemiche.

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Le polemiche su Orsato e gli episodi dubbi: Juventus-Roma, il day after Fonte: Getty Images

Juventus-Roma si è conclusa senza isterismi in campo nè in conferenza stampa, ma inevitabilmente le decisioni di Orsato fanno ancora discutere e con ogni probabilità rimarranno al centro del dibattito social per qualche tempo.

Tanto è stato detto e scritto dal minuto 41 della gara in avanti, facendo passare quasi in secondo piano l’ottima prova della squadra di Mourinho , la ritrovata tenuta difensiva di quella di Allegri e i giudizi su una gara combattuta e divertente, con buona pace di chi si ostina a dare dei ‘risultatisti’ ai due tecnici, come se, peraltro, ciò andasse letto come un insulto.

Ma riavvolgiamo il nastro proprio al minuto 41. La dinamica dell’azione è ormai nota a tutti: Abraham scarta in maniera netta Bonucci, entra in area e viene fermato da un intervento perfetto di Danilo che in scivolata gli sottrae il pallone. Qui nasce il primo caos: l’attaccante della Roma reclama un rigore che sembra non esserci, il guardalinee sbandiera un fuorigioco che certamente non c’è, Mkhitaryan si avventa sul pallone e con uno scavetto supera Szczesny che lo aggancia: il pallone termina nuovamente sui piedi di Abraham che da due passi spinge in rete per l’1-1. 

Pochi istanti prima del tocco del numero 9 della Roma, però, arriva il fischio di Orsato che indica con decisione il dischetto . Protestano tutti. Danilo si oppone al rigore, i giocatori della Roma vorrebbero il gol. Orsato, influenzato anche dalla bandierina alzata dal suo assistente, non sembra avere le idee chiare: parla con Pellegrini, attende indicazioni dal VAR . Il fallo di Szczesny è netto, non ci sono dubbi, così come sulla regolarità della posizione di Mkhitaryan, non servito da Abraham, ma da Danilo. 

A quel punto Orsato non può più fare nulla: avendo fischiato prima del tiro di Abraham il gol, di fatto, non è mai esistito e dunque la decisione è ormai incancellabile: è calcio di rigore. Veretout sbaglia, Szczesny si esalta e l’episodio arbitrale assume quindi dimensioni gigantesche.

Ancor più gigantesca, però, è la topica che l’arbitro commette nel tunnel quando, confrontandosi con Cristante, dichiara : “Mettiti nei miei panni: il portiere esce. ‘Fallo, rigore!’. ‘No, fuorigioco’. Io fischio e la palla finisce in rete. Se non fischio?  Il vantaggio sul rigore non si dà mai, eh! Ho capito, ma è un calcio di rigore eh! Adesso dai (si rivolge a Cristante, ndr) la colpa a me per averti dato un rigore? No, eh! (ride, ndr)”.

Con queste parole, Orsato ammette dapprima la confusione creata anche dalla segnalazione del guardalinee, poi una lacuna regolamentare dato che, regolamento alla mano, “il vantaggio non deve essere applicato in situazioni concernenti un grave fallo di gioco, una condotta violenta o un’infrazione che comporta una seconda ammonizione, a meno che non ci sia una chiara opportunità di segnare una rete”  e dunque proprio nella fattispecie in questione, il direttore di gara avrebbe dovuto attendere la conclusione dell’azione. Senza se e senza ma.

Qualche moviolista, nel post-partita, ha poi mostrato un presunto fallo di mani commesso da Mkhitaryan poco prima del tap-in vincente di Abraham, asserendo che dunque – anche qualora Orsato avesse aspettato e convalidato il gol – questo sarebbe stato poi annullato dal VAR. Insomma. Da alcune immagini il pallone sembra carambolare sulla spalla di Locatelli e non sul braccio dell’armeno ma, soprattutto, proprio dall’inizio di questa stagione la regola sul fallo di mano in attacco è cambiata: il ‘mani’ è punibile solo e unicamente se commesso volontariamente.

Ed è difficile pensare che Mkhitaryan, in caduta, abbia volontariamente spinto il pallone con la mano . Insomma, la ‘chicca’ scovata nel dopogara, non giustifica l’operato di Orsato che, in ogni caso, dell’eventuale fallo di mani non si era proprio accorto e che ha preso la sua decisione sulla base di una convinzione (” il vantaggio sul rigore non si dà mai” ) errata e francamente incomprensibile se perpetrata da un arbitro del suo livello.

In ogni caso, nulla di tutto questo è stato oggetto di revisione VAR che, se l’arbitro avesse lasciato proseguire l’azione, avrebbe potuto valutare con calma i vari fotogrammi e prendere la decisione migliore. E qualora Nasca, addetto al VAR, avesse consigliato ad Orsato di annullare il gol e assegnare il calcio di rigore valutando volontario il tocco di mani di Mkhitaryan, per lo meno tale decisione sarebbe stata frutto di una decisione ragionata e non di un fischio tanto istintivo quanto inspiegabilmente frettoloso.

I tifosi della Roma, tra l’altro, lamentano anche l’irregolarità del rigore stesso (con Chiellini – che poi si avventerà sulla respinta di Szczesny – ben dentro l’area di rigore ancor prima che Veretout calci) e un presunto fallo di mani di Cuadrado in occasione dell’azione che porta al goal di Kean. In entrambi i casi, specialmente nel primo, le lamentele dei sostenitori romanisti sembrano fondate, ma di decisioni controverse del genere se ne vedono a decine ogni settimana e rientrano nell’ampio campo della discrezionalità.

La scelta di Orsato sul rigore, invece, è un’applicazione errata del regolamento. E se i vertici arbitrali non chiariranno presto l’episodio, ciò non farà altro che generare ulteriore caos tra giocatori, addetti ai lavori e tifosi. Si spera non anche negli arbitri, per lo meno.

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