In tempi di Coronavirus, quando le notizie latitano, sognare con il calciomercato è lecito. Fino a quando, però, non si oltrepassa il confine delle fake news. Proprio questa modernissima espressione, sottoforma di hashtag, è stata quella usata da Lionel Messi per commentare le voci degli ultimi giorni secondo le quali l’argentino starebbe valutando l’ipotesi di lasciare il Barcellona per trasferirsi all’Inter.
La smentita è arrivata secca attraverso una Instagram Story, senza neppure citare il club nerazzurro: “Era falso anche ciò che questo giornale ha scritto una settimana fa riguardo il Newell’s. Grazie al cielo nessuno ci crede…” ha scritto Messi in riferimento a quanto scritto pochi giorni fa da’TNT Argentina’, lo stesso quotidiano che prima di veicolare le voci sul passaggio della Pulce all’Inter insieme al giovane Thiago Almada, talento del Velez, aveva riferito della tentazione di Leo di tornare nella squadra di club con cui aveva iniziato la carriera.
In scadenza di contratto con i blaugrana nel 2021, Messi sta comunque attraversando un momento difficile della propria leggendaria carriera e soprattutto della propria militanza nel Barcellona: la Champions manca ormai dal 2015, le ultime annate in Europa sono state negative, in questa stagione c’è già stato il cambio dell’allenatore e nelle ultime settimane ha tenuto banco la tensione tra Leo e la società per la questione del taglio degli stipendi causato dalla pandemia Coronavirus.
Alla fine i giocatori hanno accettato di rinunciare al 70% degli ingaggi, ma Messi ha inchiodato così il presidente Bartomeu: “La nostra volontà è sempre stata quella di ridurre gli stipendi, per questo ci sorprende che ci sia stato qualcuno che abbia cercato di metterci sotto la lente d’ingrandimento facendo pressione affinché facessimo qualcosa che avevamo già deciso di fare”.
Messi ha poi smentito anche un’altra notizia diffusa da TNT Argentina, ovvero che ci fosse il suo zampino dietro il pagamento della cauzione da 1,6 milioni di dollari che ha garantito la libertà a Ronaldinho e al fratello Roberto de Assis, finiti in carcere in Paraguay per un presunto passaporto falso.
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