Non si placano le polemiche dopo lo scontro, letteralmente e fisicamente, tra Ibrahimovic e Lukaku che ha animato il derby Inter-Milan di Coppa Italia. Al di là del risultato che alla fine ha premiato i nerazzurri in rimonta, forse e soprattutto anche a causa per l’espulsione successiva di Zlatan che ha lasciato i rossoneri in dieci, nel day after è tempo anche di riflessioni, a freddo, sulle responsabilità di quello che non è stato assolutamente un bello spettacolo ancor di più perchè come oramai abitudine del calcio post covid, dal campo si sente tutto e il confronto e gli insulti tra il belga e lo svedese hanno fatto il giro del mondo.
Lukaku-Ibra, cosa si sono detti nella lite furibonda
Dalle varie ricostruzioni e ipotesi Ibra avrebbe detto a Lukaku, subito dopo un fallo subito dal belga a opera di Romagnoli: “Vai a fare i tuoi riti voodoo di m… da un’altra parte, piccolo asino”. Ibra ha continuato “Go to your mother”, ovvero “Va da mamma”.
Sarebbe stata altrettanto dura la risposta, sempre nelle ipotesi tra audio e labiale, del belga: “I fuck you and your wife…” che non c’è nemmeno bisogno di tradurre. Per poi aggiungere: “Parliamo di tua madre…”.
Scintille Ibra-Lukaku, il processo sul web
Al triplice fischio finale, ma a dire il vero già subito dopo il fattaccio, i social si sono scatenati, non solo nelle mille interpretazioni, meme, sfottò e quant’altro, ma col passare delle ore il discorso si è spostato sulle eventuali responsabilità di uno spettacolo e un dialogo abbastanza deprecabile da parte di due campioni assoluti, peraltro ex compagni al Manchester United solo qualche stagione fa.
La bilancia di questo processo mediatico in rete pende leggermente, nelle colpe, dalla parte di Ibrahimovic, per molti, il primo a cominciare. Per Pistocchi: “Campioni, miliardari, seguiti da milioni di persone. Questo è il messaggio che Ibra e Lukaku hanno trasmesso a milioni di telespettatori, ai bambini, a tutti. Pessimo, e questo è quello che rimane”; polemico e colpevolista verso Ibrahimovic anche Paolo Ziliani: “Il Milan inseguiva il passaggio alla semifinale, Ibra la sola cosa che davvero gli sta a cuore, il culto della personalità, ciò che gli fa dire “Io credo in Zlatan” mentre tutt’attorno scattano gli oooh di meraviglia dei fans un tanto al chilo. Risultato: Milan rovinato”. Anche il giornalista interista Labate twitta: “Non voglio la squalifica di Ibra a tutti i costi, sia chiaro. Ma bisogna indagare a fondo”.
Anche qualche tifoso del Milan se la prende con lo svedese: “Ibra mi ha gasato lo ammetto, ma ahimé questo episodio ci è costato carissimo”; “Ibra stasera ci ha ricordato l’altra faccia di Zlatan. Di quello che prende 9 giornate di squalifica in 2 anni” ma c’è chi lo difende: “Prima di associare Zlatan Ibrahimovic alla parola “razzismo”, informatevi su cosa fa per permettere a tanti ragazzi naturalizzati svedesi di giocare in Nazionale” e ancora “Zlatan Ibrahimović, cresciuto nel ghetto di Rosengård in mezzo a figli di immigrati provenienti da ogni angolo di mondo e più volte espressosi sui valori della diversità e dell’integrazione, è razzista”.