In quella camera, quasi francescana per rigore e austerità se non fosse per le maglie appese di Diego, Luciano Spalletti ha trascorsi le notti dei due anni di attesa e di riflessione. Sugli schemi, sugli innesti, le sue invenzioni proverbiali di gioco che lo hanno reso un personaggio sui generis ma universalmente stimato. Il sapere calcistico che ha saputo imprimere alle sue squadre è noto, rammentare l’acume è ormai quasi banale.
E così anche a questo Napoli Campione d’Italia, a 33 anni di distanza dal secondo scudetto, e approdato ai quarti in Champions ha trasmesso la sua visione. Oggi 9 giugno dell’anno dello scudetto numero 3 è già in Toscana, Spalletti per intraprendere un nuovo corso, il suo, rinunciando al contratto proposto da De Laurentiis.
- Spalletti lascia Napoli e mostra camera
- La scelta di rimanere a Castel Volturno
- Il rientro in Toscana
- Il ritorno a Napoli in autunno
Spalletti lascia Napoli e mostra camera
La cameretta mostrata su Instagram è stata un colpo al cuore per molti tifosi. Del Napoli, di Spalletti, di calcio in generale perché cela un passato recente fatto anche di sacrifici, di cambiamenti. Ha trascorso gli ultimi due anni a Napoli, nel centro sportivo di Castel Volturno, l’allenatore che ha vinto il titolo in modo strameritato. E da qui saluta questo biennio napoletano, forse anche folle che però gli ha donato una delle maggiori soddisfazioni calcistiche della sua carriera. Sui social ha scritto:
“Si è già preso il mio lettino, stanotte mi sa che dovrò dormire in Panda”.
Il riferimento è al traslocatore che giovedì ha chiuso l’opera e ha preparato con Spalletti, appesantito da un nuovo tatuaggio e i nuovi impegni nella sua tenuta La Rimessa dove si è diretto una volta riempita la sua Panda, una nuova auto. Sotto a questo post i commenti di ringraziamento abbondano, sono quasi un segno di riconoscenza per chi ha regalato un sogno che mancava dall’era Maradona.
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La scelta di rimanere a Castel Volturno
D’altronde qui aveva l’essenziale. Come la tuta, come i libri, come gli scaffali: pochi oggetti che ora decidono il tempo del provvisorio, della permanenza a Castel Volturno dell’allenatore che qui ha anche subito un incidente e un intervento alla spalla.
Luciano Spalletti qui si è adattato al piccolo, alla sintesi concentrandosi solo sui risultati rinunciando al superfluo, anche a un albergo napoletano che gli era stato proposto per non spostarsi dal centro sportivo degli azzurri.
Ormai è già in Toscana, nella sua residenza abituale e dove ritroverà i suoi compagni di sempre, la sua comunità come la moglie Tamara e i tre figli: i più grandi hanno già preso la loro strada, uno come legale, l’altro come osservatore.
Il rientro in Toscana
Spalletti lì sotto il Vesuvio ha festeggiato le mille panchine in serie A, è stato ovunque, ha girato i quartieri di Napoli, ha raccolto ulteriori targhe e consensi, ha salutato anche gli attori di Un posto al sole.
Giovedì ha aiutato a caricare le sue cose sul van e si è messo alla guida della Panda nera griffata d’azzurro con le firme di tutti i giocatori, si suoi ragazzi, e si è diretto verso la Toscana.
Il ritorno a Napoli in autunno
Stando alle sue parole, resterà fermo un anno per ricaricarsi, per seguire la terzogenita ancora piccola e la sua azienda, orgoglio suo e del compianto fratello Marcello, al quale ha dedicato lo Scudetto.
A Napoli, tornerà probabilmente in autunno per ricevere la cittadinanza onoraria che il Comune gli conferirà mentre per allora il casting di Aurelio De Laurentiis, presidente e anche fautore di una macchina perfetta, dovrebbe essere concluso.