Non più tardi di una settimana fa, la Vezzali aveva “invitato” ufficialmente Novak Djokovic a giocare gli Internazionali di Roma di tennis. Nonostante il serbo sia ancora privo di vaccino anti covid, la sottosegretaria allo sport aveva lasciato intendere che, essendo il tennis, uno sport praticato all’aperto, non ci fosse bisogno della vaccinazione per il numero uno al mondo, ne tanto meno di green pass più o meno rafforzati.
Non tutti però la pensano alla stesso modo della Vezzali: uno di questi è niente meno che il numero uno del CONI, Giovanni Malagò, appena rientrato dall’ottima spedizione italiana in quel di Pechino per le Olimpiadi invernali.
“Se è giusto che Djokovic partecipi agli Internazionali di tennis a Roma? Assolutamente no. Perché ammesso e non concesso che uno si faccia la doccia in un camper, che mangi e dorma da solo e in situazioni di fortuna, è il messaggio che è sbagliatissimo”.
Parole proferite proprio dal presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto al programma Agorà su Rai 3, riferendosi alla recente apertura del governo a dare il via libera al campione di tennis privo di vaccino per partecipare agli Internazionali di maggio purché non entri in contatto con ambienti pubblici. “Il punto centrale – argomenta il numero uno dello sport italiano Malagò – è che bisognerà vedere cosa succederà da qui a maggio, e io spero che la situazione sia migliore e ci sia possibilità non solo di vedere Djokovic ma anche di tornare a fare attività sportiva. Ma io ricevo decine di mail ogni giorno di mamme e di papà imbufaliti perché i figli che non hanno il greenpass non possono fare sport. Spiegatemi perché invece un campione nella stessa condizione lo può fare”.