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Mancini pentito: "Ho sbagliato a dire addio all'Italia". Le parole sulla Roma, i soldi dell'Arabia e Vialli

L'ex Ct vuota il sacco sulle incomprensioni con Gravina, l'esperienza con la Nazionale saudita, i contatti coi club e il futuro. Ed è vero: non vuol essere chiamato nonno.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Roberto Mancini si è pentito. Potesse tornare indietro, magari salendo sulla DeLorean di Ritorno al Futuro, e spostare il calendario all’indietro, al mese di agosto del 2023, il “Mancio” non rinuncerebbe più all’incarico di Ct della Nazionale italiana. Qualche indizio sull’argomento l’aveva già disseminato in altre circostanze, ma stavolta lo ha ribadito a chiare lettere. L’occasione? Un’intervista concessa a Marco Franzelli per il TG1.

Mancini, Gravina e l’addio alla Nazionale

Che errore le dimissioni da Ct azzurro. Che sbaglio. Mancini se ne rende conto soltanto adesso. “Quella decisione non la prenderei di nuovo”, assicura. “Per motivi tecnici, di calcio e perché allenare la Nazionale credo sia la cosa più bella. Non lo rifarei, no. Gravina? Forse non ci siamo capiti. Magari in un momento di difficoltà avremmo dovuto parlare, le cose sarebbero andate divesamente. Ma con Gravina non ho nulla, sia chiaro”.

I soldi dell’Arabia Saudita e le voci sulla Roma

In tanti accusano Mancini di essere andato in Arabia solo per brama di denaro. Un’interpretazione che l’ex numero dieci smentisce a viva forza. “Denaro? La mia storia parla per me, chi non sa la storia se la deve andare a rileggere e poi potrà parlare”. Quindi sul futuro: il nome del “Mancio” è stato accostato a più riprese alla Roma, ma il diretto interessato giura di non aver avuto alcun contatto, coi giallorossi e con nessuno. “Non sono stato contattato da club, ma qualcosa arriverà”, garantisce. “È solo questione di tempo”.

Le parole su Vialli e il divieto alla nipotina

Particolarmente significativa la parte dell’intervista dedicata al ricordo dell’amico fraterno, Gianluca Vialli: “Spero che dov’è in questo momento stia bene, sia felice, che da lassù possa essere accanto alla propria famiglia e a sua moglie. Credo che le manchi veramente tanto, come del resto a tutti noi”. Infine sul divieto alla nipotina a chiamarlo nonno: tutto vero, non sono voci, il divieto esiste realmente. “Mi chiama nonno Bobby ma se toglie il nonno è meglio“, se la ride di gusto “nonno Mancio”.

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