Diego Armando Maradona è morto per una “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con cardiomiopatia dilatativa”: è quanto emerge dai risultati preliminari dell’autopsia, riportati dal quotidiano argentino Clarin. L’insufficienza cardiaca sarebbe stata generata da un “edema polmonare acuto”.
Il procuratore generale di San Isidro, John Broyard, ha detto che “non si nota alcun segno di violenza”. L’autopsia è stata eseguita tra le 19.30 e le 22 ora locale all’ospedale San Fernando. L’ultima persona a vederlo vivo, riporta il Clarin, è stato suo nipote, Jonatan Espósito (figlio di María Rosa, la sorella di Diego), alle 23 di martedì, prima di addormentarsi, secondo quanto riferito dall’ufficio del procuratore generale.
La salma del numero 10 è esposta alla Casa Rosada a Buenos Aires, il palazzo presidenziale argentino, dove è stata allestita la camera ardente. Migliaia di persone già in fila dalla notte per rendere omaggio a Dieguito, è atteso nelle prossime ore oltre un milione di tifosi. Tanti gruppi si sono formati in vari punti di Buenos Aires, dalla cittadina in cui è cresciuto, Villa Fiorito, agli stadi delle sue ex squadre, Argentinos Juniors e Boca Juniors.
La veglia funebre, fanno sapere i giornali argentini, durerà fino alle 16 locali, le 20 italiane. I funerali saranno celebrati, su espressa richiesta della famiglia, oggi stesso anziché sabato.
Prima dell’apertura della camera ardente al pubblico, la salma è stata omaggiata da tanti calciatori e amici del Diez, tra questi Carlos Tevez, Martin Palermo, i campioni mondiali del 1986, oltre ai familiari.