È passata un po’ sottotraccia nei giorni scorsi l’intervista che Marco Melandri ha rilasciato al canale YouTube di Moto.it. Il solito tam tam social tra reels e stories ha però messo in risalto alcune frasi pronunciate dal pilota ravennate, soprattutto quelle dedicate al suo grande amico dei tempi dell’adolescenza Valentino Rossi, che a quanto pare amico non lo è più da un pezzo. “A un certo punto ci siamo allontanati e non ci siamo più ritrovati”, spiega Macho durante l’intervista. Senza andare troppo nel perché della separazione, ma lasciando intendere i motivi che potrebbero nascondersi dietro un rapporto sacrificato sull’altare della competizione.
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Quel posto in Yamaha 2004, troppo stretto per starci in due
Almeno questo è ciò che Melandri ritiene possa la causa della fine del suo rapporto d’amicizia col Dottore. “Vale lo conosco da quando eravamo piccolini, abbiamo sempre corso assieme nelle categorie giovanili. Addirittura una volta mio padre da Ravenna partì per andare a prendere Valentino, farlo correre a Forlì e poi lo riportò a casa, mentre io ero a letto con l’influenza.
Questo per dire che tipo di rapporto ci fosse tra noi e anche a livello familiare: abbiamo condiviso tanti anni di battaglie, ma siamo cresciuti insieme a livello motoristico e sinceramente con Vale stavo bene anche fuori dalla pista. Poi però, una volta arrivati in MotoGP, le cose hanno cominciato a prendere una piega differenza”.
Ed è più o meno intorno alla fine del 2003 che i rapporti cominciano a deteriorarsi. “Io quell’anno correvo in Yamaha, Vale era alla Honda, ma voleva cambiare aria. Di fatto Yamaha decise di prendere lui e scaricare me: scelta legittima, però nessuno ebbe il coraggio di dirmi le cose in faccia. Nemmeno Rossi, che in virtù del nostro legame di amicizia avrebbe potuto dirmi che stava per arrivare e che mi sarei dovuto cominciare a guardare intorno. Quel silenzio ha finito per mettere un punto di non ritorno al nostro rapporto, e da lì poi sono sempre successe delle cose”.
Macho guarda avanti: “Nessun rancore, se lo vedo lo saluto”
Melandri diventa criptico sul più bello, spiegando che a suo dire “Vale aveva e ha ancora oggi una forza mediatica che gli consente di passare sopra tutto e tutti. Io non l’ho mai avuta, quindi non potevo competere con lui”.
Però una mano la tende all’ex rivale di tante battaglie: “Dovesse capitare di ritrovarci nello stesso posto e nello stesso istante, personalmente non avrei alcun problema a stringergli la mano e a parlare con lui. La vita di un pilota è fatta di tante dinamiche che vanno comprese in base alle situazioni.
Da giovani eravamo particolarmente uniti: nel ’98 prima del GP di Imola gli dissi che mi ero colorato i capelli, così anche lui e Uccio fecero altrettanto. A me poi piaceva molto la musica e lui mi chiedeva sempre consigli, ed ero ben contento di darglieli. Insomma, c’era una bella sintonia, poi le gare e gli interessi ad alto livello c’hanno diviso. Ma ripeto, da parte mia nessun rancore”.