Nella memoria collettiva di quel Mondiale spagnolo che celebrรฒ nel 1982 lโenormitร del talento di Paolo โPablitoโ Rossi alle sue reti si accompagna lโurlo di Marco Tardelli, dellโuomo che grazie a quellโesplosivitร ha generato lโimmagine piรน iconografica di quellโItalia capace di risorgere dalle sue stessi ceneri. E rigenerarsi nellโautenticitร di uomini che, allora, seppero portare in tribuna un presidente-partigiano, interpretare addirittura in modo molto migliore le indicazioni del ct Enzo Bearzot.
Oggi Tardelli, ex Juventus e Inter, cresciuto in una famiglia operaia e approdato nella borghesia del calcio ha un ruolo specifico nella memoria di ciascuno ami quella Nazionale, abbia sofferto anche solo di riflesso e patito per quella stagione che anticipรฒ la vittoria del Mundial. Un campione assoluto, che ha attraversato la vita da allenatore e dirigente e che, adesso, ha optato per una diversa collocazione, tra la conduzione e il ruolo di opinionista televisivo. Il 5 giugno il suo esordio ne LโAvversario, primo format interamenete condotto dal campione.
Marco Tardelli conduttore de LโAvversario
Partendo dalla fine, Tardelli vive una fase della sua carriera che lo colloca tra i protagonisti della produzione Rai legata allo sport, al calcio in particolare in un delicato passaggio, anche per viale Mazzini. Al via dal 5 giugno, ogni lunedรฌ alle 23.15 su Rai 3, andrร in onda LโAvversario,ย il nuovo format originale prodotto da Rai Cultura, che segna il debutto alla conduzione di Marco Tardelli, del calciatore dellโurlo.
Il passaggio in televisione: opinionista e commentatore
Un percorso televisivo alquanto originale, il suo che lo ha prima valorizzato in qualitร di opinionista come a La Domenica Sportiva nella lontana stagione 1989-90 per poi rientrare nel cast solo negli anni Duemila quando la Rai lo inserisce in distinte produzioni come 90ยฐ minuto e lo speciale Mondiali.
Per quel ragazzo cresciuto in una famiglia di provenienza operaia, ultimo di quattro figli quanto raggiunto รจ esemplare. Ma lo รจ soprattutto perchรฉ legato legato a una passione totale, da tutto o niente, come ha riassunto nel titolo del suo libro.
Le origini operaie: Pisa e Como
Nato a Careggine nel 1954, il padre era un dipendente dellโANAS. Una condizione che lo ha formato e che gli ha impedito di ritenere scontato un certo benessere, soprattutto negli anni giovanili quando dopo un numero notevole di provini (e di no) fu preso dal Pisa dove giocรฒ per due stagioni. Durante gli anni trascorsi nella cittร toscana, si guadagnรฒ da vivere lavorando come cameriere vicino a piazza dei Miracoli.
Nel 1974 il trasferimento chiave nella sua carriera al Como, che gli consentรฌ di fare poi il grande salto verso la Juventus.
La svolta con la maglia della Juventus
Nel 1974 venne prelevato, su suggerimento di Giancarlo Beltrami, dal Como, societร dove trovรฒ come allenatore Pippo Marchioro, con cui instaurerร fin da principio un buon rapporto. Mise a referto con i lombardi, in Serie B, 36 partite e 2 gol. Corteggiato dalla Fiorentina e soprattutto dallโInter, per quelle strane alchimie anche allora di natura prevalentemente economica, Tardelli divenne il giocatore piรน apprezzato e ambito da Giampiero Boniperti, presidente della Juventus.
Allora lโesborso fu enorme, 950 milioni di lire, ma fu il primo tassello di un progetto complesso, di prospettiva che portรฒ alla costruzione di una squadra davvero potente.
Nonostante lโavvio non proprio indolore, Tardelli rimase a Torino fino al 1985 riuscendo a giocare con la quasi totalitร dei piรน grandi campioni bianconeri dellโepoca e ritagliandosi uno spazio in campo inamovibile. Fu un pilastro, una sicurezza. E per il giovane Marco lโincontro con lโamicizia, gli affetti come per Gaetano Scirea e Dino Zoff.
La Nazionale azzurra e lโurlo di Tardelli
Una sicurezza che venne capita, e apprezzata, anche dal ct Enzo Bearzot, chiamato ad assemblare un undici titolare con la maglia azzurra forte, determinato. La vigilia di quel Mondiale fu segnata, difatti, piรน dalla cronaca per le note vicende legate a Paolo Rossi e allo scandalo delle scommesse che per le polemiche che riguardavano i singolo giocatori. Bearzot nutriva una stima profonda nei suoi riguardi, tantโรจ che lo ribattezzรฒ Coyote e lo volle giร in azzurro nel 1978 in Argentina e poi agli Europei: in Spagna fu la perfezione, lโidillio.
Con quella rete del 2-0 nella vittoriosa finale 3-1 contro la Germania Ovest fu leggenda. Dopo il ritiro di Dino Zoff avvenuto nel maggio 1983, ereditรฒ la fascia di capitano, che vestรฌ in 9 occasioni. Il 25 settembre 1985 giocรฒ la sua ultima partita in azzurro, lโamichevole di Lecce contro la Norvegia (1-2). Fu comunque convocato per il successivo campionato del mondo 1986 in Messico, dove perรฒ non venne mai utilizzato nelle quattro gare disputate dagli Azzurri, eliminati agli ottavi di finale. Con la maglia della Nazionale, Tardelli ha collezionato in totale 81 presenze e segnato 6 reti.

La vergogna per lโHeysel
La sua vicenda umana, e calcistica, รจ stata segnata da legami intensi resi ancora piรน profondi dallโorrore che la Juventus, i suoi giocatori furono costretti a vivere il 29 maggio 1985 nella finale di Coppa dei Campioni nello stadio dellโHeysel dove persero la vita 39 persone, di cui 32 italiani. Erano tifosi vittima di un sistema malato, come emerse successivamente nellโambito dei procedimenti che ne scaturirono e non solo morti a causa dellโaggressione di hooligan: da allora, lโimpatto sulla costruzione degli impianti e le normative sulla sicurezza e la lotta alla violenza fu rivoluzionata.
Anni dopo, ospite a La storia siamo noi, Tardelli ammise un sentimento di grandissima levatura morale per quanto accaduto e alla luce di una consapevolezza che si era fissata nel tempo e lโacquisizione di elementi utili a ricostruire lโaccaduto:
โNoi ci siamo sempre pentiti. Non ho mai sentito la coppa dei campioni di Bruxelles come una vittoria, รจ stata la sconfitta per tutto il mondo del calcio e per tutto il mondo sportivo e non solo sportivoโ.
Fonte: ANSA

Tardelli con la maglia della Juventus
Il trasferimento allโInter
Con la Juventus finรฌ tutto a causa dellโinsoddisfazione di Tardelli nello stesso anno, quel 1985 che lo vide โtradireโ la societร , accasandosi ai rivali dellโInter, in uno scambio di mercato che coinvolse Aldo Serena: la Juventus pagรฒ 6 miliardi di lire in tutto, valutando Tardelli 3,2 miliardi. A due stagioni di distanza, in cui spiccรฒ soprattutto la doppietta del 1986 agli spagnoli del Real Madrid nella semifinale dโandata di Coppa UEFA, si svincolรฒ dal club nerazzurro a causa dellโarrivo di Trapattoni e decise di unirsi al San Gallo, vestendo la maglia biancoverde e poi chiudere la carriera.
La carriera da allenatore
Con lโaddio al calcio giocato, Tardelli cambiรฒ prospettiva e, in una nemesi che fa riflettere, arriva ad affiancare proprio il Trap in una insospettabile evoluzione della sua storia da allenatore: poco dopo il ritiro, Tardelli infatti intraprese la via dellโUnder 16 e poi dellโU23 per poi approdare alla panchina dellโInter forte del titolo europeo con lโU21. Fu un disasto che lo portรฒ a guidare lโEgitto, poi a continui subentri fino ad entrare nel CdA della sua Juventus.
Fu proprio il Trap a toglierlo dallโimpiccio, come si suol dire, e a offrirgli un posto da vice sulla panchina dellโIrlanda. Tardelli gli subentrรฒ al momento opportuno.
Con lโaddio del tecnico, nel 2013, chiuse anche questa versione di sรฉ in un album che appartiene ormai al passato.
Lโamore con Myrta Merlino: Tardelli pronto a sposarsi
La sua vita privata รจ stata, e lo ammette anche nel suo libro Tutto o niente, alquanto dinamica: รจ ancora sposato e padre giร di Sara, giornalista, quando incontra Stella Pende dalla quale ha Nicola, modello, nato dalla lunga relazione con la reporter. Unโunione che si conclude senza ulteriori strascichi, anzi.
Celebre la sua breve storia con lโattrice Moana Pozzi, star della scuderia di Schicchi e deceduta giovanissima a causa di un tumore, della quel ha un ricordo tenero e al tempo stesso ironico e divertente che spesso ha voluto affidare agli intervistatori che lo hanno interrogato su questo legame.
Dal 2016 Tardelli รจ legato alla giornalista Myrta Merlino, con la quale ha in progetto di sposarsi appena possibile.

Lโavversario
Oggi รจ un opinionista televisivo dallโesperienza matura, a cui affianca la conduzione da debuttante relativo di un programma che, sulla carta, si presta ad essere un vestito sartoriale cucito su misura per chi โ come lui โ ha speso la sua esistenza tra i campi e lo spogliatoio comprendendo anche le pieghe del sistema.
In queste sei puntate con altrettante leggende del calcio, a partire da Antonio Cassano, gli sarร affidata la chiave di unโepoca che in costoro hanno visto lโapoteosi. Come per Tardelli, come in quellโurlo contro la Germania.
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