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La nuova vita di Cassano, l'ex Fantantonio che litigò con Juve, Milan e Inter

Il barese annuncia di voler iniziare il secondo tempo della sua vita senza più il pallone

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Per alcuni è il più grande talento andato sprecato del calcio italiano, per altri semplicemente un ragazzo di strada, a cui lo sport ha regalato soldi e notorietà. A quarant’anni Antonio Cassano pare aver vissuto più di una sola carriera, dalle strade di Bari Vecchia ai campi della serie fino alla chance gettata al vento col Real Madrid, la rinascita in provincia, il ritiro e, oggi, la rinascita in tv, anzi Bobo TV, il canale web lanciato dall’amico Christian Vieri di cui Fantantonio è mattatore.

Cassano, la voce contro della Bobo TV

Già, ogni settimana Antonio Cassano si collega dalla poltrona di casa sua con gli altri partecipanti della Bobo TV – oltre a Vieri ci sono Daniele Adani e Nicola Ventola, più qualche ospite saltuario – e spara a zero la sua opinione sull’attualità del calcio, facendo quello che sa far meglio, meglio anche di toccare un pallone (cosa che non gli veniva affatto male): polemica. Da opinionista Cassano ha attaccato praticamente tutti: Mourinho, Allegri, De Laurentiis, il giornalista Fabio Caressa, persino il pilota della Ferrari Charles Leclerc. Quasi sempre, le sue polemiche hanno generato decine di articoli su siti e quotidiani, a conferma del fatto che, nel bene o nel male, Cassano rimane un personaggio non escludibile dal dibattito sul calcio italiano.

Cassano, da Bari Vecchia al Real Madrid fino al Verona

È stato così da quando Cassano ha conosciuto la fama, con il delizioso gol all’Inter segnato nella sua prima partita da titolare in serie A col Bari: l’aggancio di tacco, il guizzo in mezzo a Blanc e Panucci, il tiro e il gol. Poi il passaggio alla Roma (per 60 miliardi di lire), il primo top team di una carriera che l’ha visto poi indossare le maglie di Real Madrid, Inter, Milan, Sampdoria e Parma, prima del tesseramento col Verona e il ritiro immediato seguito a esso, senza giocare neppure una gara con l’Hellas.

Ovunque sia andato Cassano ha litigato, polemizzato, creato momenti di caos. Come quando nel 2001 scappò dal raduno dell’Under 21 per protestare col c.t. Claudio Gentile che lo aveva lasciato in panchina; oppure come nella finale di Coppa Italia del 2003 con la Roma, quando fece il gesto delle corna all’arbitro Rosetti che lo aveva appena espulso, per poi litigare con l’allenatore Fabio Capello.

Da Allegri a Galliani: le liti di Cassano

Ora che è commentatore, Cassano attacca ancora Massimiliano Allegri, con cui si scontrò quando era al Milan: “Per lui contavo come il due di coppe con briscola a bastoni – disse -. Per lui ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Lui mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado”. In rossonero se la prese anche con Galliani (“Qualcuno che faceva il furbo, che prometteva e non manteneva, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto”), mentre all’Inter se la prese con l’allora tecnico Stramaccioni e con tutto l’ambiente.

Cassano e le frecciate alla Juventus

La Juventus e alcuni dei suoi uomini simboli, però, restano i preferiti dei suoi strali. Come Antonio Conte: “Quaquaraquà non sono io – disse del tecnico salentino -, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che, lo ripeto, è stato squalificato per omessa denuncia”. E ancora, sul mancato trasferimento in bianconero: “Ho rifiutato tre volte il passaggio alla Juventus. Lì vogliono solo i soldatini, sul binario, sempre dritti. Io devo andare dove mi pare anche se poi lo pago sulla mia pelle”.

Tra i personaggi con cui se l’è presa anche Gigi Del Neri (“non si capisce quando parla”) e l’ex presidente della Samp Garrone (“vecchio di m…”). Anche Mario Balotelli, che lo considerava suo amico: “È un ottimo calciatore – disse di SuperMario -, ma ne passa per essere un campione. Lui si è offeso dicendo che gli amici nel calcio non esistono e questo è un problema suo. Io gli amici ce li ho a casa mia e dico quello che penso”. Un’abitudine che non ha perso ora, dalla sua poltrona di casa e che a quanto pare piace ancora a numerosi appassionati, che spesso si collegano con la Bobo TV in attesa di conoscere la nuova “cassanata”.

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