Con un messaggio sui social da mozzare il fiato, James McClean, centrocampista del Wigan, ha annunciato di soffrire di una forma di autismo simile a quella di sua figlia.
Il giocatore classe 1989 l’ha scoperto dopo un ciclo di esami che avevano dato lo stesso responso anche alla piccola Willow-Ivy, 4 anni. Su Instagram il nazionale irlandese ha pubblicato una foto con la figlia, e ha mandato un messaggio toccante a tutti i genitori del mondo alle prese con la stessa delicata situazione.
- McCLean: "Sono autistico e l'ho scoperto grazie a mia figlia"
- McClean: "Non rinunciate mai ai vostri sogni"
- James McCLean, la carriera e la chiamata di Trapattoni
McCLean: “Sono autistico e l’ho scoperto grazie a mia figlia”
“Come tutti sapete, mia figlia Willow-Ivy è autistica – ha scritto McCLean -. Gli ultimi 4 anni mi hanno cambiato la vita nel modo più sorprendente, ma è stato anche molto difficile a volte, mentre suo papà la guarda superare tutti questi ostacoli che la vita le ha posto, imparando a gestire le sfide che affronta quotidianamente”.
“Più Erin e io apprendevamo sull’autismo, più abbiamo iniziato a capito che ero molto simile a Willow più di quanto pensassimo. Vedo tante cose in lei che vedo anche in me stesso. Così ho deciso di andare a fare un apposito esame. È stato un viaggio e ora avendo una diagnosi certa, sento che è arrivato il momento di condividerlo, visto anche il periodo”, ha spiegato McClean, riferendosi alla settimana dal 30 marzo al 5 aprile, quella della sensibilizzazione nei confronti dei Disturbi dello Spettro Autistico.
McClean: “Non rinunciate mai ai vostri sogni”
“Ho riflettuto per un po’ di tempo se renderlo pubblico e condividerlo, come ho fatto per Willow-Ivy – ha continuato il giocatore -. L’ho fatto per farle sapere che capisco e che essere autistica non deve mai impedirle di raggiungere i suoi obiettivi e i suoi sogni”.
James McCLean, la carriera e la chiamata di Trapattoni
Nato a Derry, in Irlanda del Nord, McClean ha debuttato tra i professionisti nel 2008 con la maglia del Derry City. Nel 2012 destò scalpore la sua scelta di rappresentare l’Irlanda invece del suo Paese d’origine, e fu chiamato da Giovanni Trapattoni per l’Europeo 2012 in Polonia e Ucraina. Nei Green ha giocato finora ben 98 partite ed è una delle colonne della squadra. Tra le sue altre decisioni controverse, la scelta di non indossare la coccarda commemorativa a forma di papavero per celebrare il “Remembrance Day” in onore dei caduti inglesi della Prima Guerra Mondiale, per le note vicende del “Bloody Sunday”.
La sua carriera si è alternata tra Premier League e Championship, giocando con le maglie di Sunderland, Wigan, West Bromwic e Stoke City, prima del ritorno di nuovo al Wigan nel 2021. Conta oltre 600 partite da professionista e 80 reti in carriera.