Aspettative subito ripagate: Alessandro Bianco sta facendo vedere grandi cose nella sua esperienza con la Reggiana, la prima in Serie BKT e da punto focale del centrocampo di Alessandro Nesta.
Una fiducia arrivata dopo le dodici presenze collezionate fra Serie A e Conference League con Mister Italiano nella passata stagione giocata in maglia Fiorentina.
Da Alberto Aquilani ad Alessandro Nesta, passando per Vincenzo Italiano: la storia di Alessandro Bianco segue una strada che interseca il cammino con grandi giocatori del passato (e allenatori del presente) che nel ragazzo scuola Fiorentina hanno visto qualità importanti.
Il percorso del ragazzo originario di Torino, centrocampista di professione, parte da lontano e proprio dal capoluogo piemontese, fino ad arrivare all’inizio di stagione con la Reggiana in cui ha impattato alla grande la categoria diventando un punto fermo per Mister Nesta.
Gli inizi al Torino e la chiamata Viola
La carriera di Bianco parte nel capoluogo piemontese quando si lega al settore giovanile del Torino. Fino a 14 anni resta in maglia granata senza però ottenere al fiducia della società di Cairo che, nel 2016, lo lascia andare a giocare al Chisola.
Due anni in cui Bianco non molla il suo sogno nonostante la mancata conferma con il Torino, e nel 2018 arriva un’importante chiamata dalla Fiorentina.
Il percorso in Toscana inizia nel 2018 e nel 2019 la Fiorentina viene acquistata da Rocco Commisso.
L’inizio dell’epopea dell’imprenditore italo-americano segna anche una fiducia crescente nei confronti del progetto giovani della Viola che con Aquilani in panchina e Bianco in regia porta la Fiorentina Primavera e brillare e vincere tre Coppe Italia consecutive e una Supercoppa Italiana.
Alessandro Bianco è la fotografia perfetta di una squadra che ha ottenuto tanti risultati importanti a livello giovanile e vuole preparare i suoi giovani a fare la differenza anche nelle categorie superiori.
La fiducia della Fiorentina
Bianco è un leader nato e la Viola punta su di lui.
Già la scorsa estate, quella che apriva le porte alla stagione 2022-2023, il club gigliato valuta il suo trasferimento in Serie BKT.
Alla fine, però, la dirigenza di concerto con l’allenatore decide di tenerlo in rosa e dargli la possibilità di assaggiare la prima squadra.
Il 13 agosto 2022 arriva l’esordio assoluto con i grandi in un Fiorentina-Cosenza di Coppa Italia terminato 4-0.
I debutti si susseguono e qualche settimana dopo, a ottobre, ecco anche la prima gara europea: al 74esimo della partita di Conference League tra Fiorentina e Heart of Midlothian, Italiano gli regala i suoi primi minuti nel calcio continentale.
Infine, a gennaio 2023, ecco anche la prima in Serie A: esordio da titolare in Fiorentina-Monza.
Un trittico di prime volte indimenticabili, che si sommano a un percorso fra le giovanili che ne fa una delle grandi promesse del club viola e, forse, il volto nuovo del progetto giovani di Rocco Commisso.
Tra Alberto Aquilani e Vincenzo Italiano
Dopo una stagione di apprendistato agli ordini di Vincenzo Italiano per il talento classe 2002 il percorso giusto è quello di un’annata in Serie BKT per crescere e sviluppare ancora di più quelle caratteristiche che hanno stuzzicato la visione di Alberto Aquilani prima e Vincenzo Italiano dopo.
Proprio rispetto a questi due si può provare a fare un paragone con le caratteristiche tecnico-tattiche di Alessandro Bianco.
Alla stregua dell’Aquilani giocatore, il ragazzo cresciuto in maglia viola ha grande dimestichezza con la palla tra i piedi anche se meno capacità di inserimento e tiro da fuori dell’Aquilani che abbiamo apprezzato, su tutti, in maglia Roma.
Se si vuole trovare un paragone forse si può guardare proprio a Vincenzo Italiano. Prima di essere un allenatore oggi sulla cresta dell’onda, all’inizio degli anni 2000 Vincenzo Italiano è stato uno dei più sottovalutati registi di quell’epoca del calcio italiano.
Giocatore poco quotato rispetto alle sue reali abilità, Italiano era un regista in grado di disegnare geometrie in mediana e unire qualità a quantità in mezzo al campo, dando ordine a tutta la squadra.
Forse proprio in Bianco, l’allenatore della Fiorentina ritrova determinate qualità che per il suo passato da calciatore apprezza (come sta succedendo adesso con il brasiliano Arthur)
Le chiavi della Reggiana e la fiducia di Nesta
In questa stagione in maglia Reggiana, come detto, Alessandro Bianco è stato in grado di prendere in mano il centrocampo di Mister Nesta giocando 936 minuti in stagione, disputando tutte le 11 partite con la Reggiana da titolare, fra campionato e Coppa Italia.
Numero che lo hanno imposto, in questa prima parte di stagione, come l’Under 21 più utilizzato in tutta la Serie BKT.
Anche se non ha ancora trovato la via della rete, sta risultando importante nelle due fasi, con già due assist messi a referto.
A impressionare rispetto al numero 42 sono le percentuali di rendimento.
Centrocampista in grado di abbinare qualità e quantità, il canterano viola ha vinto il 65% dei contrasti e dei duelli sostenuti.
Numeri importanti considerando che si tratta di un debuttante nella serie cadetta, che vanno ad aggiungersi alla cifra legata ai passaggi positivi, la cui percentuale sale addirittura all’89%.
Insomma, Bianco fin qui per la Reggiana e per Alessandro Nesta è stata una certezza assoluta, che ha ripagato il grande impegno profuso da Roberto Goretti, direttore sportivo dei granata, per strapparlo a una folta concorrenza: era vicinissimo al Bari, prima dell’accordo fra Fiorentina e Reggiana, ed era fortemente richiesto al Pisa dal suo mentore Aquilani.
Bianco è stato protagonista sin dall’inizio del campionato, senza accusare alcun problema di adattamento alla categoria, e le sue prestazioni sono state buone a tal punto dall’assicurarsi il premio di MVP granata del mese di settembre.
Oltre alla chiamata di Carmine Nunziata per l’esordio assoluto in Under 21, dopo le 5 presenze in Under 20 e una sola in Under 18.
Futuro con Vincenzo Italiano?
Sullo sfondo, per Bianco, c’è il ritorno alla Fiorentina. A fine stagione, infatti, il centrocampista classe 2002 tornerà molto probabilmente in Toscana a giocarsi le sue carte.
L’alternativa è fare il definitivo salto di categoria ma con la consapevolezza che la Fiorentina e Vincenzo Italiano vogliono puntare forte su di lui.
Se sarà in grado di mantenere alto il livello del gioco anche su palcoscenici più importanti, l’allenatore dei gigliati potrebbe promuoverlo a tempo pieno nella rosa.
“Italiano mi ha martellato spesso – ha raccontato Bianco in una recente intervista – ma lo capisco: per arrivare bisogno essere bravi a non farsi distrarre da altre cose, ne ho conosciuti pochi di ragazzi che sono arrivati fino in fondo”.
Parole che denotano grande maturità e voglia di emergere e che, alla fine, potrebbero portarlo in pianta stabile alla Fiorentina e, chissà, magari anche con la Nazionale maggiore.
Con in mano sempre le chiavi del centrocampo, come insegnano i suoi mentori: Alberto Aquilani e Vincenzo Italiano.