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Miami Open, Arnaldi studia per diventare il vice Sinner: i numeri del 2024 dicono che lo è già diventato

L'ascesa del ligure è sotto gli occhi di tutti: nel 2024 solo Sinner ha vinto più di lui tra gli italiani. E un anno fa praticamente era a digiuno di partite nel circuito ATP.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Dietro Sinner non c’è il vuoto, e migliore notizia il tennis italiano non avrebbe potuto riceverla. Perché una nuova generazione di talenti è ormai in rampa di lancio, pronta a dettare legge negli anni a venire. Le premesse ci sono tutte e Matteo Arnaldi, queste premesse, le sta trasformando in qualcosa in più di semplici promesse. Peraltro le sta mantenendo piuttosto bene: la vittoria su Shapovalov l’ha probabilmente lanciato in una nuova dimensione, anche perché a un ottavo di finale di un Masters 1000 non era mai arrivato prima.

Un anno dopo a Miami è tutta un’altra storia

A voler essere pignoli, Arnaldi un anno fa di questi tempi non sapeva neppure cosa fosse un match del circuito ATP. Ne aveva giocati appena un paio in carriera: a Roma contro Cilic nel 2022 e a Dubai nel febbraio 2023 contro Medvedev (dove venne ripescato da lucky loser), due sconfitte abbastanza onorevoli, giusto per assaggiare il profumo del tennis dei grandi.

A Miami un anno fa era uscito al primo turno di qualificazione contro Lukas Klein, che all’epoca era numero 141 del mondo e oggi è 128. Arnaldi invece da 116 qual era (merito dei tanti punti accumulati nei Challenger) adesso si ritrova davvero alle porte della top 30 mondiale: le vittorie contro Fils, Bublik e Shapovalov gli garantiscono già questa settimana il best ranking alla 35, ma una vittoria contro Tomas Machac nell’ottavo di finale in programma lunedì potrebbe farlo salire almeno di ulteriore tre posizioni.

Italiani più vincenti nel 2024: tutti i numeri

Se si dovesse tener conto soltanto dei numeri offerti dal ranking, dietro Sinner oggi c’è ancora Lorenzo Musetti, peraltro uscito ritemprato dalla trasferta di Miami grazie alla bella vittoria al debutto contro Safiullin (per la riprova citofonare Ben Shelton). Il toscano è numero 24 ed è il secondo tennista italiano sulla piazza, ma se si dovesse tener conto dei risultati ottenuti in questo primo scorcio di 2024 (ormai tre mesi sono una forchetta piuttosto indicativa), ecco che Arnaldi può legittimamente pensare di essersi elevato al rango di numero 2 “virtuale” d’Italia.

Anche se nella speciale classifica dei tennisti italiani più vincenti di inizio stagione dietro Sinner (18 vittorie e una sconfitta) c’è Flavio Cobolli, che ha vinto 16 delle 24 partite disputate. Nel caso del romano, però, c’è un dato di cui tener conto: 8 vittorie sono arrivate nei tornei di qualificazione (e pure una sconfitta), cosa che porta a 8 vittorie e 7 sconfitte il computo nei main draw. Arnaldi invece sin qui ha giocato 17 match, tutti nel tabellone principale, vincendone 10 e perdendone 7. Non ne aveva però mai vinti tre di fila, come successo a Miami. Tanto per dire: Musetti da gennaio ne ha giocati 14, vincendone 6.

Contro Machac una sfida (sulla carta) equilibrata

La vittoria su Shapovalov, che al netto del ranking protetto rimane sempre Shapovalov (è stato anche 10 al mondo), arriva dopo quelle già ottenute nelle ultime settimane contro Fritz e Bublik, giocatori che in un modo o nell’altro i piani alti della classifica ATP sanno bene cosa sia.

Contro Machac l’occasione è ghiotta: il ceco è grande ascesa, ormai è vicino alla top 50 e ha battuto Murray, di fatto rendendo amarissimo il commiato del britannico dal Miami Open (ha annunciato che questa era la sua ultima apparizione). Giocatore versatile, sempre votato all’attacco e in grado di sfoderare un bel rovescio, Machac rappresenta però un avversario contro il quale Arnaldi può dire la sua, soprattutto se saprà mantenere le percentuali al servizio (anche con la seconda) mostrare nelle ultime partite.

Una sconfitta da vendicare e un derby per sognare

Dopo tanti match affrontati con la curiosità di vedere a che punto potesse essere arrivato il proprio livello di gioco, adesso il ligure sa di non poter più fare troppo affidamento sull’effetto sorpresa. Ma magari avrà voglia anche di cancellare l’onta del 6-0 6-1 subito proprio da Machac nel tabellone cadetto del torneo di Dubai 2023, unico incrocio tra i due (poi Matteo venne ripescato da lucky loser e perse con onore 6-1 6-4 contro Medvedev).

Un anno dopo, però, il mondo s’è capovolto e adesso è Arnaldi a tenere i fili del discorso. Anche perché i numeri “reali” dicono chiaramente che dietro Sinner oggi è lui il tennista italiano più vincente. Al punto che vederli sfidarsi in un ipotetico quarto di finale farebbe la gioia di tanti. E sarebbe decisamente un bell’upgrade, per tutti.

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