Si ferma contro l’ostacolo più duro e insormontabile la corsa al Miami Open di Lorenzo Musetti. Che contro Carlos Alcaraz lotta e prova a riemergere anche dalle situazioni più dure e complicate, ma che alla fine deve cedere alla distanza, pagando dazio alla superiorità fisica del murciano. Che s’impone con un doppio 6-3 che nulla toglie al cammino fatto dal toscano nel corso del torneo, ma che testimonia una volta di più quanto i margini di miglioramento di Musetti siano tangibili e in futuro potrebbero portarlo a competere anche sul veloce, aspettando la stagione sull’amata terra.
- Musetti paga qualche errore gratuito di troppo
- Problemi al servizio: stavolta la grinta non basta
- Alcaraz: "Mai stato così bene da tanto tempo"
Musetti paga qualche errore gratuito di troppo
Reduce dalle due ottime vittorie contro Roman Safiullin e Ben Shelton, Lorenzo ha cercato di resistere anche al numero due del mondo, pagando però qualche passaggio a vuoto di troppo – soprattutto col dritto – che a lungo andare ne hanno condizionato la prova.
Alcaraz si è imposto con autorità, come sta facendo da diverso tempo a questa parte: nona vittoria consecutiva per il campione di Indian Wells, ancora pienamente in corsa per il doppio titolo al Sunshine Double (l’ultimo a riuscirci è stato Roger Federer, nel 2017) e 25ma vittoria nelle 26 partite giocate sul duro contro avversario fuori dalla Top 20 da inizio 2023: l’unica sconfitta in questa serie resta quella subita contro Roman Safiullin, allora numero 45, l’anno scorso a Parigi-Bercy.
Problemi al servizio: stavolta la grinta non basta
Lo spagnolo è stato bravo a sfruttare subito qualche incertezza al servizio di Musetti nei game iniziali, trovando subito il break e poi consolidando il vantaggio in virtù di ben 10 vincenti mandati a referto nel solo primo parziale. Nel secondo set c’è molta più battaglia: il livello degli scambi si fa piuttosto elevato e il toscano prova a rispondere con coraggio agli affondi del rivale.
Ne vien fuori una battaglia anche di nervi, con scambi serrati e spesso prolungati, dove però ancora una volta sono le percentuali troppo basse al servizio dell’italiano (specie con la seconda, dove vince appena il 37% dei punti) a complicare i piani di risalita. Musetti un break lo trova pure, ma quando già Alcaraz ne ha mandati due a referto: la montagna resta impervia e nel finale ancora una volta la resilienza del murciano fa la differenza, con Lorenzo che può solo che accettare un verdetto duro, ma che nulla toglie alla sua campagna in terra di Florida.
Alcaraz: “Mai stato così bene da tanto tempo”
Le parole pronunciate da Alcaraz a fine partita (è la quarta vittoria nei 5 precedenti contro Musetti: fa eccezione solo la sconfitta ad Amburgo nell’estate del 2022) testimoniano la netta risalita verso l’alto del giovane Carlos. “Non so dire se questo sia stato il miglior tennis che abbia giocato negli ultimi tre mesi, ma senza dubbio le sensazioni che ho ricevuto sono state di gran lunga le migliori.
Mi sto sentendo bene, mi muovo con maggiore consapevolezza dei miei mezzi in campo e non sto pensando più alla caviglia. Ovviamente me ne sto prendendo cura ogni giorno. Penso stia provando le migliori sensazioni dalla scorsa estate“. Nei quarti affronterà Dimitrov, con l’intenzione di allungare decisamente la sua striscia marzolina intonsa.
Musetti invece dà appuntamento sulla terra di Monte Carlo: quella sul rosso è anche e soprattutto la “sua” stagione, e ci arriva con molte più certezze rispetto a quando è salpato per la Florida.