Un anno esatto senza Silvio Berlusconi. Scomparso a 86 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia, il ricordo del ‘Cav’ è ancora vivo. Del suo amore per il Milan ha parlato il fratello Paolo, che in un’intervista a ‘Il Giorno’ ha svelato quali sono stati i campioni che amato di più nella sua lunga e vincente avventura al timone del club rossonero.
- Il grande Milan di Silvio Berlusconi nelle parole del fratello
- Quali sono stati i campioni che Berlusconi ha amato di più
- Con Berlusconi il Milan ha vinto tutto: 29 trofei in 31 anni
Il grande Milan di Silvio Berlusconi nelle parole del fratello
Trentuno anni di presidenza e il mondo del calcio rivoluzionato. Trionfi, stelle, l’ossessione per il ‘giuoco’: questo il Milan di Berlusconi. E quando al fratello Paolo viene chiesto se è possibile individuare un possibile erede dell’ex presidente del Consiglio, risponde così: “Sicuramente arriveranno molti presidenti che faranno la loro storia perché non è stato mio fratello a inventare il calcio. Ma quello che ha vinto più di tutti è stato e sarà sempre Silvio: sicuramente innovativo, passando dall’invenzione di Arrigo Sacchi all’intuizione di Capello e Ancelotti, uno di quelli che continua a vincere”.
Quali sono stati i campioni che Berlusconi ha amato di più
Si parla poi dei fuoriclasse che hanno illuminato Milanello nel corso dell’era Berlusconi. “Quando ripenso ai calciatori che abbiamo avuto al Milan mi sembra tutto incredibile, in una stagione c’erano ben tre palloni d’oro in rosa” continua Paolo sulle colonne de Il Giorno. Poi svela per quali stelle il Cavaliere e fondatore di Forza Italia ha avuto un debole. “ Direi che Shevchenko e Kakà sono stati i campioni con i quali mio fratello ha costruito un rapporto speciale, poi altri che hanno seguito la sua “mission“ politica come Weah e Kaladze. Però non è giusto fare una lista perché ci sono stati tantissimi calciatori che piacevano a mio fratello”.
Con Berlusconi il Milan ha vinto tutto: 29 trofei in 31 anni
“Ricordo quando diceva che avrebbe voluto far diventare il Milan la squadra più forte del mondo e tutti si mettevano a ridere…” dice ancora Paolo Berlusconi. La sua avventura in rossonero iniziò nel 1986. Il Milan dei tre olandesi Gullit, Van Basten e Rijkaard guidati da Arrigo Sacchi contro il Napoli di Diego Armando Maradona. Da lì l’ascesa di un Diavolo capace di alzare al cielo 29 trofei, tra cui otto scudetti e cinque Champions League. E, ancora, sei Supercoppe Italiane, cinque Supercoppe europee, tre Coppe Intercontinentali e una Coppa Italia. Nel 2017 l’addio al club rossonero e nel 2018 un’altra impresa, questa volta col Monza. Già, in quattro anni ha portato i brianzoli dalla Serie C alla Serie A per la prima volta nella loro storia.