Cambiano gli allenatori ma non il Milan. Le spine del Diavolo restano le solite: mancanza di continuità e poco carattere. Contro la Juventus a nulla è servito il discorso motivazionale alla squadra di Tomori e Maignan dopo il gol di Mbangula. E spunta una confessione di Conceicao che fotografa il momento estremamente delicato dei rossoneri.
- Milan, cosa è successo dopo il primo gol della Juve
- Le parole di Maignan e Tomori ai compagni
- Crisi Milan, spunta la confessione di Conceicao
Milan, cosa è successo dopo il primo gol della Juve
Allo Stadium è andato in scena il re-match della semifinale di Supercoppa, che il Milan ha vinto in rimonta a Riad. Questo volta, però, l’epilogo è stato ben diverso. Al 59′, infatti, la Juventus ha sbloccato la gara con Mbangula e le telecamere hanno subito immortalato la reazione furiosa di Sergio Conceicao, evidentemente contrariato dall’atteggiamento passivo dei suoi uomini.
A questo punto si è assistito a una scena piuttosto insolita. Maignan ha abbandonato la propria porta chiamando a raccolta i suoi compagni in mezzo al campo, come in genere avviene prima del fischio d’inizio di una partita. Tutti in cerchio per ritrovare la giusta determinazione e provare l’ennesima rimonta.
Le parole di Maignan e Tomori ai compagni
Magic Mike è stato colui che ha esortato con fermezza da leader i compagni a riunirsi, ma poi ha lasciato la parola a Tomori, che radio mercato accosta da settimane proprio alla Juventus. Il difensore inglese, tornato al centro del progetto dopo essere scivolato in panchina con Fonseca, ha scandito tre semplici parole, ribadendo il concetto a più riprese: “Dobbiamo giocare semplice”.
La chiosa è poi toccata a Maignan che ha invitato la squadra a “metterci più attributi”. Neppure la chiamata alle armi è però servita a risvegliare il Diavolo, che non solo ha fallito la missione rimonta, ma dopo poco ha anche incassato il secondo gol firmato Weah.
Crisi Milan, spunta la confessione di Conceicao
L’effetto Conceicao sembra essere svanito dopo le prime due partite disputate in Arabia Saudita e culminate con il trionfo in Supercoppa. Già, le vecchie abitudine non sono mai tramontate e continuano a riemergere in maniera allarmante. Questa squadra, come già successo durante l’ultimo periodo di Pioli e la breve parentesi Fonseca, fa una fatica enorme a trovare continuità.
Come rivelato dal Corriere della Sera, il tecnico portoghese chiamato a rilanciare il Milan avrebbe confessato a chi gli sta vicino che mai gli è capitato in carriera di guidare un gruppo con così poco carattere e con così poca voglia di vincere.