Uno dei difensori più iconici degli anni 90 è sicuramente stato Taribo West. Quelle sue treccine ciondolanti, spesso colorate in modo bizzoso, hanno suscitato la simpatia degli appassionati di calcio. Anche perché, poi, il nigeriano è stato anche un personaggio sui generis dentro e fuori dal rettangolo di gioco. La sua ultima uscita pubblica, decisamente provocatoria, non è stata accolta bene dal suo ex compagno Billy Costacurta che non gliele ha mandate a dire.
- Cosa aveva detto West su Costacurta e Maldini
- La replica di Billy su Instagram
- La vita di West fuori dal campo
Cosa aveva detto West su Costacurta e Maldini
Taribo West ha qualche rimpianto relativo al suo periodo da calciatore. L’ex difensore ha indossato entrambe le maglie di Milano: prima quella dell’Inter dal 1997 al 2000 e poi per pochi mesi anche quella del Milan. Ecco sull’esperienza rossonera l’oggi 50enne nigeriano ha avuto qualcosa da ridire. Un’intervista di qualche tempo fa tornata a galla in questi giorni: “Ero un giocatore più forte sia di Paolo Maldini che di Alessandro Costacurta, ma il mister (Alberto Zaccheroni ndr.) puntava sempre su loro due. Chissà perché. Quando venni chiamato in causa da titolare, per l’infortunio di Maldini, giocai bene ed ottenni anche qualche elogio, ma qualcuno non era contento e alla fine fui messo di nuovo da parte“.
La replica di Billy su Instagram
Insomma, tutta colpa di Zac. Non la vede proprio allo stesso modo uno dei diretti interessati, ovvero Billy Costacurta. La replica dell’ex difensore, oggi commentatore Sky, non è stata in realtà così pungente ma più ironica. Ecco il commento pubblicato all’interno di una story su Instagram: “Caro Taribo, forse di Costacurta, ma di Maldini, Taribo mio…”. Il buon West è stato forse un po’ troppo irruento, proprio come quando calcava i campi di calcio.
La vita di West fuori dal campo
Eppure Taribo West ha radicalmente cambiato vita. Oggi, infatti, l’ex centrale difensivo nigeriano è un pastore protestante. In più ha fondato la “Taribo West Foundation” per aiutare i bambini nigeriani in difficoltà ed una scuola calcio con George Weah. Con i suoi fedeli, supponiamo, avrà legato senza dubbio di più rispetto agli allenatori. Oltre al già citato Zac, Taribo discusse anche con Lippi che non lo faceva mai giocare spiegando al mister che mandarlo in campo era volontà di Dio. “Strano, a me non ha detto niente”, replicò l’allenatore toscano.