Il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby di Milano contro l’Inter. I rossoneri hanno la grande opportunità di spingere i cugini nerazzurri a -10 in classifica, ma il tecnico emiliano si nasconde: “L’Inter è favorita perché ha vinto nettamente il campionato scorso, perché sa cosa serve per continuare a vincere. Noi e il Napoli abbiamo fatto un inizio di campionato straordinario ma la Serie A è ancora lunga”.
Milan-Inter, Stefano Pioli: “Ibrahimovic molto motivato, non sarà decisiva”
“Il derby è sempre il derby, è una partita storica – ha continuato l’allenatore rossonero -. L’importante è esserci e poi l’importante sarebbe vincerlo. Come sta Ibrahimovic? E’ un fenomeno e lo continua a dimostrare in tutto quello che fa. Sta bene, ha trovato una buona condizione. Arriva da un’ottima prestazione contro la Roma, è molto motivato, come tutti i suoi compagni. In generale la squadra sta bene, è in condizioni ottimali sia fisiche che mentali. È pronta per questo derby”.
In caso di vittoria il Diavolo volerà a +10: “Non sarà una partita determinante per il campionato, lo è per il nostro ambiente e per il nostro popolo”.
Milan-Inter, Stefano Pioli: indizi sulla formazione titolare
“Rebic è recuperato, anche Florenzi e Ballo-Tourè: saranno a disposizione. L’unico indisponibile è Messias, che rivedremo dopo la sosta”, ha spiegato Pioli. “Le scelte di formazione le ho già fatte, i giocatori le conoscono e domani le vedrete.Dobbiamo credere nelle nostre qualità, giocando con convinzione e fiducia. Il nostro è un percorso che prosegue da quasi due anni, abbiamo basi importanti che non crolleranno”.
Pioli ha curato moltissimo l’aspetto mentale: “Il discorso motivazionale? Lo faccio ogni volta che scendiamo in campo. Si tratta di capire quali tasti toccare, anche se credo che per una partita come quella di domani il mio lavoro non sarà molto difficile perché i ragazzi sono motivati e concentrati. Sarà importante essere impavidi e coraggiosi, è il momento di essere, vogliamo esserlo e meritiamo di esserlo. Se arriviamo al derby con dieci vittorie e un pareggio è perché lo abbiamo meritato: non è un sogno, è la realtà. Il derby è 50% tattica e 50% aspetto caratteriale, quest’ultimo può fare la differenza più della tattica”.