Il calcio italiano fa un tuffo nel passato. La classifica della Serie A dopo le prime tre giornate sembra infatti un flashback di fine anni ’80, quando a lottare per lo scudetto c’erano il Milan di Arrigo Sacchi e il Napoli di Diego Armando Maradona, con la Roma non troppo lontano ad approfittare degli anni di magra dell’Inter, ad eccezione dell’anno dello scudetto dei record con Giovanni Trapattoni in panchina, e soprattutto della Juventus.
È ovviamente ancora presto per stilare gerarchie, ma dopo 270 minuti gli elogi più convinti della critica sono andati proprio alle squadre di Stefano Pioli e Luciano Spalletti, oltre che al mediatico José Mourinho, che in Roma-Sassuolo ha festeggiato al meglio la panchina numero 1000 in carriera.
In casa Milan, in particolare, ci si chiede se sia arrivato il momento di alzare la fatidica asticella degli obiettivi dopo aver raggiunto nella scorsa stagione l’obiettivo del ritorno in Champions League.
Il presidente Paolo Scaroni, intervenuto ai microfoni di RaiRadio1 nella trasmissione ‘Radio Anch’io Sport’, ha provato a buttare acqua sul fuoco degli entusiasmi già accesi dall’ambiziosa campagna acquisti condotta dalla società per consegnare a Stefano Pioli il miglior organico possibile.
“Contro la Lazio è stato un partitone, ci siamo divertiti tutti ma parlare di scudetto mi sembra prematuro. Il mister ha creato una squadra vera, che c’è sempre, aggressiva e divertente, ma la priorità è tornare in Champions, il Milan non può mai mancare a questa competizione, ma se faremo meglio saremo contenti. Adesso pensiamo alla gara di Liverpool”.
Contro la Lazio è tornato subito al gol Zlatan Ibrahimovic, in campo tre mesi dopo l’operazione al ginocchio. Nuovo look per l’attaccante svedese, che dovrebbe avere iniziato l’ultima stagione da calciatore.
Poi, quale sarà il futuro di Zlatan? Scaroni apre le porte del club rossonero alla leggenda svedese, magari con un’altra veste: “Non so cosa abbia in mente di fare nel suo futuro, se dovesse rimanere con noi però potrà darci un grande apporto”.
Molto più incerto il futuro di Franck Kessié. La trattativa per il rinnovo del contratto del centrocampista ivoriano sembra essersi arenata di fronte alle elevatissime richieste dell’ex atalantino.
Qui il presidente è assai più cauto…: “Kessie lo abbiamo visto tutti ieri molto impegnato, mi auguro possa rimanere al Milan a lungo. Maldini e Massara ci stanno lavorando, mantengo un cauto ottimismo”.
Infine c’è spazio anche per il cronoprogrmma sullo stadio del futuro con tanto di indicazioni sul destino che attenderà San Siro:
“Per tornare a competere a grandi livelli anche in Europa ci manca lo stadio – ha detto Scaroni – Quando si fa un nuovo stadio l’affluenza media aumenta del 50%, l’esperienza cambia radicalmente. Quando avremo l’approvazione del nuovo consiglio comunale, mi auguro entro la fine dell’anno, passeranno sei mesi per la progettazione, poi due anni di costruzione. Mi auguro che nel 2024 o 2025 sia pronto”.
“San Siro verrà ridimensionato pur mantenendone le caratteristiche architettoniche. Verrà destinato a competizioni sportive, ma dilettantistiche, e tutta quella zona verrà modernizzata e resa più adatta ai tempi che stiamo vivendo”.