Fragile, senz’anima, capace di commettere errori assolutamente intollerabili a questo livello. E’ questo ciò che la proprietà imputata a Stefano Pioli, che anche ieri a Salerno ci ha messo la faccia dopo un pareggio strappato nel finale in casa dell’ultima in classifica. Ma il Milan è sulla graticola: fuori dall’Europa che conta, praticamente estromesso dalla lotta Scudetto sin da dicembre. E questa mattina, a Milanello, non c’era nessun dirigente ad assistere all’allenamento della squadra.
- Pioli-Milan, fiducia al lumicino
- Milan, il messaggio di Gerry Cardinale
- Pioli out, due i candidati alla successione
Pioli-Milan, fiducia al lumicino
Un segnale importante, che potrebbe testimoniare l’ormai esaurita fiducia della società nei confronti del tecnico: tanti i capi d’accusa che pendono sulla testa del tecnico di Parma. Innanzo tutto, con quelli di Salerno sono trenta gli infortuni accusati dai calciatori del Milan in questa stagione. Pioli e il suo staff sono ritenuti responsabili, ma non gli unici: all’orizzonte si vede già qualche cambiamento nella squadra dei fisioterapisti, ma non solo, come rivela la Gazzetta dello Sport. L’errore macroscopico di Maignan, il comportamento passivo di alcuni leader come Leao e Theo Hernandez, le parole remissive dello stesso Pioli. Tutti fattori che, complice il deprezzamento generale della rosa, stanno spingendo la società a fare delle profonde riflessioni.
Milan, il messaggio di Gerry Cardinale
Tanto che anche nel messaggio di auguri di Natale Gerry Cardinale ha espresso la sua insoddisfazione per l’inizio della stagione del Milan: “Come tutti voi, non sono soddisfatto della nostra attuale posizione in A o della Champions League, ma so che la competizione sportiva è una maratona, non uno sprint, e che la continuità e la coerenza sono virtù”. A Natale siamo tutti più buoni, ma fino a un certo punto. Secondo Sky Sport, Stefano Pioli resterà sulla panchina del Milan anche contro il Sassuolo: quindi per ora il tecnico non si tocca, ma non è da escludere l’avvicendamento di alcune figure dello staff di collaboratori del tecnico emiliano. L’emergenza infortuni preoccupa, la speranza è che l’innesto di qualche professionista ad hoc possa aiutare a risolvere questo problema. Difficile inoltre pensare che Pioli possa dimettersi: il contratto da 4.5 milioni all’anno che lo lega al Milan scade il 30 giugno 2025.
Pioli out, due i candidati alla successione
Ma il futuro difficilmente vedrà le strade di Pioli e del Milan correre insieme. In tanti sono convinti che con una sconfitta contro il Sassuolo fra sette giorni, l’esonero di Pioli diverrebbe inevitabile e non più procrastinabile. Ma a quel punto si aprirebbero una serie di interrogativi, perché la rosa di nomi e di candidati allenatori liberi per il momento non convince la proprietà e la dirigenza del Diavolo. Sullo sfondo ci sarebbe sempre l’ipotesi di una promozione di Ignazio Abate (attuale tecnico del Milan Primavera, e grande amico del neo consulente di Gerry Cardinale Zlatan Ibrahimovic) che però non ha trova tutti concordi ed entusiasti. Anche perché i due nomi che la società rossonera avrebbe messo nel mirino sono entrambi occupati: Thiago Motta del Bologna e Raffaele Palladino del Monza sono i profili maggiormente interessanti. Ma da giugno, non certo da gennaio. E lo spettro di una stagione con poche, pochissime gioie, si fa sempre più concreto.
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