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Milan: Pioli trova critiche esagerate, replica a Sacchi e fa chiarezza su Ibra

Il tecnico rossonero conferma il 3-5-2 nella gara di domani contro il Torino e spiega i motivi del calo di Theo Hernandez

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non sa spiegarsi neanche lui come si è arrivati fin qui. Se fino alla vigilia del derby Pioli era convinto di aver capito quale fosse il male oscuro del suo Milan e avrebbe messo le mani sul fuoco sulla tenuta anche fisica della squadra, ora qualche dubbio ce l’ha anche lui. La striscia-horror che accompagna i rossoneri dalla rimonta a San Siro della Roma, che nei minuti finali passò dallo 0-2 al 2-2, è roba da psicanalisti che neanche le assenze (leggasi Maignan), il momento no dei finalisti del Mondiale (Theo e Giroud) e i pasticci del caso-Leao possono spiegare. Alla vigilia dell’anticipo con il Torino il tecnico rossonero fa il punto della situazione cinque giorni dopo il crollo contro l’Inter.

Milan, Pioli non ha ancora Ibra a disposizione

Ieri Ibra ha detto di essere pronto ma non è ancora arrivato il suo momento: “Ha fatto la rifinitura, è stato un grande motivatore e un grande giocatore, speriamo possa essere presto entrambe le cose ma ora l’autonomia è quasi nulla, domani sarà con noi perché vuole starci vicino. Non ho rimpianti per non averlo inserito in lista Champions, neanche lui ne ha, non può dare garanzie di continuità, poi magari tra un mese o un mese e mezzo si vedrà.”.

Milan, Pioli non sa ancora quando tornerà Maignan

Diverso il discorso su Leao, in panchina nelle ultime due gare: “Leao un giocatore importante per me e per la squadra e lui lo sa, è rientrato dal Mondiale ed abbiamo stabilito un piano per lui ma ha dovuto giocare subito a Salerno per le emergenze, sta bene, poi come tutti è più felice quando gioca rispetto a quando non gioca”. C’è anche il caso-Maignan: “Ha ripreso a lavorare sul campo da solo, migliora e ci fa sperare in un suo rientro anche se non posso dire quando, Bennacer e Tomori torneranno a disposizione per la Champions”. Tatarusanu però non sembra dare garanzie tecniche, perché non è stato preso un altro portiere lo spiega però il tecnico: “La scelta è stata mia e dello staff tecnico perché abbiamo fiducia in Tatarusanu e contiamo di riavere presto Maignan”.

Tra i più in ombra c’è Theo Hernandez che dopo il Mondiale non si è più ripetuto ad alti livelli: “E’ tornato dopo 10 giorni di vacanza, vale lo stesso discorso fatto per Leao: per gli infortuni ho dovuto schierarlo subito a Salerno, ha risentito anche psicologicamente del ko nella finale ma sta bene ed è a disposizione. Anche in nazionale Theo ha giocato col 3-5-2 facendo bene”.

Milan, Pioli risponde alle critiche di Sacchi

Il cambio di modulo penalizza qualcuno e secondo Sacchi passando al 3-5-2 si sono buttati due anni di lavoro ma non per Pioli: “No, non ci sono sistemi di gioco vincenti ma conta solo l’applicazione, un allenatore deve fare le sue valutazioni, ci manca la costruzione dal basso e una difesa più solida. Le critiche sono sempre esagerate quando alleni il Milan, non posso aspettarmi dei complimenti ma non sto rinnegando affatto il passato”

Il Torino è una bestia nera, anche in coppa Italia ha vinto: “E’ una squadra che pressa a tutto campo e ti mette in difficoltà, dobbiamo essere coraggiosi con la palla e vogliamo fare qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo fatto nelle precedenti due partite contro di loro. Volevamo rivincere il campionato e sarebbe stato incredibile, non ci riusciremo ma da domani inizia un altro campionato che dobbiamo affrontare con entusiasmo: mancano ancora 17 partite. Dobbiamo essere responsabili di quello che riusciremo a fare”.

Tra il suo ottimismo prima delle partite perse e i risultati e la prestazioni c’è troppa distanza, come spiegarla? “In campo abbiamo avuto percezioni diverse, durante la settimana le cose avevano funzionato benissimo, ora dobbiamo pensare a mettere in campo la miglior energia possibile per battere il Torino, conosco i miei giocatori e so che possono uscire da questo momento. I nuovi non sono migliorati? Dimenticate che anche Tomori e altri ci hanno messo un po’ di tempo per integrarsi, arriveranno i miglioramenti e quando saranno pronti giocheranno”.

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