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Milan, tra Pioli e Maldini chi rischia di più? Le riflessioni di Cardinale e lo sfogo dei tifosi

Dopo l’eliminazione dalla Champions la proprietà sta pensando di intervenire nel settore tecnico: l’allenatore verso la riconferma, in bilico invece la posizione del dirigente

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

L’eliminazione in semifinale contro l’Inter ha aperto un periodo di riflessione in casa Milan: secondo il Corriere della Sera il proprietario del club Gerry Cardinale non sembra intenzionato a sostituire il tecnico Stefano Pioli, mentre a rischio sarebbe la posizione di Paolo Maldini, anche a causa delle parole espresse dal dirigente rossonero dopo la sconfitta nell’Euroderby.

Milan, Maldini a rischio addio

I due derby persi con l’Inter in Champions League hanno mostrato la distanza tra il Milan e i nerazzurri, evidenziando i difetti della squadra costruita da Paolo Maldini e allenata da Stefano Pioli, che tra l’altro oggi – senza penalizzazione della Juventus – sarebbe quinta in serie A e dunque non qualificata per la prossima Champions. Tra i due, però, soltanto il dirigente ed ex capitano sarebbe a rischio: lo scrive il Corriere della Sera, secondo cui Gerry Cardinale, CEO di Redbird e dunque proprietario del Milan, sta riflettendo sull’opportunità di sostituire Maldini, anche a causa delle parole da lui pronunciate dopo l’eliminazione nella semifinale di Champions.

Milan, le colpe di Maldini secondo Cardinale

“Serve investire, non siamo strutturati per competere su due competizioni, l’abbiamo detto anche ai proprietari”: queste le dichiarazioni di Maldini, che dopo il k.o. con l’Inter ha ammesso quasi serenamente di aver fatto quanto possibile nella scorsa estate per rendere competitivo il Milan nonostante un budget a suo parere non adatto a una squadra impegnata a difendere il titolo di campione d’Italia e a lottare in Champions League.

I critici del dirigente ed ex capitano, però, ricordano anche come Maldini abbia investito gran parte di quel budget per ingaggiare Charles De Ketelaere, talento costato 35 milioni di euro e che, al momento, s’è rivelato un flop. Come una scelta di Maldini è stata quella di non puntare su Paulo Dybala, giocatore che invece avrebbe intrigato Cardinale. Maldini, infine, non è riuscito a rimpiazzare Frank Kessie, uomo chiave per lo scudetto dello scorso anno, andato via a parametro zero.

Milan, la fiducia di Cardinale verso Pioli

La posizione di Maldini è dunque in bilico, mentre Cardinale pare intenzionato a trattenere Stefano Pioli, legato al Milan da un contratto che scadrà soltanto nel 2025. Alla base della fiducia nell’allenatore ragioni economiche – per esonerarlo e sostituirlo il Milan dovrebbe sottrarre risorse al mercato – ma anche tecniche: Cardinale stima Pioli per essere riuscito a restare in corsa su due fronti nonostante un organico ridotto all’osso.

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