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Milleproroghe, cancellata la norma sul Decreto Crescita nel calcio: Lotito è una furia contro l'AIC

La rivelazione arriva dall’Ansa che rivela che la norma contenuta nel decreto Milleproroghe cancella la norma a vantaggio dei club di calcio italiani: in un primo momento era previsto un prolungamento sino al 29 febbraio

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Niente più Decreto Crescita e per il mondo del calcio italiano e per la serie A in particolare potrebbe essere un colpo per nulla semplice da assorbire. La rivelazione arriva dall’Ansa che rivela che la proroga prevista fino al 29 febbraio è stata cancellata e dunque rimarrà in vigore il decreto legislativo attuativo della delega fiscale. Le conseguenze per il calcio italiano potrebbero essere negative già a partire dal mercato di gennaio.

La frenata sul Decreto Crescita

E’ una brutta frenata quella del Decreto Crescita e che rischia di avere conseguenze molto forti per il calcio italiano. Secondo alcune fonti infatti sarebbe infatti saltata la misura contenuta nelle prime bozze del decreto Milleproroghe che prolungava fino a febbraio gli sconti fiscali per gli sportivi in arrivo dell’estero.

Secondo quanto informano alcune fonti, la proroga che era prevista in un primo momento sarebbe saltata dopo un’accesa discussione durante il Consiglio dei ministri. Per i club del campionato italiano, se questa indiscrezioni dovesse essere confermata, la stretta economica comincerà ad incidere già nel corso del mercato di gennaio.

Mercato e Decreto Crescita: cosa succederà

La misura del Decreto Crescita è stata ampiamente utilizzata dai club italiani. Gli sconti fiscali sugli ingaggi dei calciatori in arrivo dall’estero rappresentavano un grande aiuto per la competitività delle società in particolare della serie A. Una misura che nel corso del tempo ha permesso alle serie A di arrivare a giocatori dall’ingaggio importante visto che una parte del lordo poteva essere scontata. Dal 1 gennaio 2024 le squadre italiane non potranno più utilizzare questo tipo di agevolazioni.

Decreto Crescita: la norma che divide

Sin dalla sua introduzione il Decreto Crescita è stato vissuto in maniera contrastante dai tifosi italiana. Da una parte la possibilità di poter competere con altre squadre (soprattutto a livello europeo) rappresentava un’occasione unica, dall’altra invece un’agevolazione fiscale per lavoratori del mondo del calcio, spesso giocatori che guadagnano milioni di euro e che grazie a questa norma hanno potuto ottenere anche un ingaggio più importante. Per questo motivo, nonostante la sua abolizione possa rappresentare un colpo per la serie A, in molti applaudono la scelta del Governo.

La replica della Lega Serie A

Non si è fatta attendere la risposta della Lega Serie A dopo la decisione sul Decreto Crescita: “La serie A prende atto con preoccupazione della decisione del Consiglio dei Ministri di non approvare alcuna proroga del Decreto Crescita. Ciò produrrà minor competitività delle squadre, conseguente riduzioni dei ricavi, minor risorse da destinare ai vivai e minor gettito per erario”.

Lotito, il presidente della Lazio è un furia

Tra i più scontenti per il provvedimento adottato dal Governo c’è anche il parlamentare e presidente della Lazio, Lottino: “Fesseria bella grande quella che è stata fatta, vedranno che cavolo di errore hanno fatto. Non va bene così anche perché lo stato non incassa i soldi. Se hai uno straniero che paga le tasse in Italia sarà meglio di uno che non viene e nn le paga. Voglio vedere chi viene adesso”.

Il presidente biancoceleste se la prende in particolar modo con l’Aic (l’Associazione calciatori): “Vorrà dire che le prossime squadre che andranno in Champions le indicherà l’Aic, sono loro che hanno fatto di tutto per farla soccombere. Sono la preistoria ma sono ancora lì”.

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