Siamo campioni in carica, e da quel trono non intendiamo scendere. Anche perché l’Italia del volley maschile sa di avere un conto aperto con la sorte, quella che a Parigi l’ha inopinatamente tirata giù dal podio olimpico (impensabile una cosa simile al termine della fase a gironi, e invece…). Nel 2025 l’occasione per un primo riscatto passerà per Manila, teatro del mondiale che per la prima volta si sposta negli anni dispari, cosa che diventerà ricorrente dopo la riforma voluta dalla FIVB, che ha deciso di allestire la rassegna iridata una volta ogni due anni, aumentando a 4 anni la forchetta dei tornei continentali (tipo Europei).
- Avvio soft, chiusura con lo spauracchio Plotnytskyi
- Dagli ottavi in poi, tutti gli avversari peggiori
- Rychlicki un'arma in più, i giovani scalpitano
Avvio soft, chiusura con lo spauracchio Plotnytskyi
L’Italia di Fefè De Giorgi ha scoperto in giornata avversarie e orari del girone eliminatorio, quello che a metà settembre vedrà gli Azzurri impegnati contro avversarie (sulla carta) decisamente alla portata. L’esordio della nazionale italiana avverrà domenica 14 settembre alle ore 21,30 locali (le 15,30 a Roma e dintorni) contro l’Algeria.
Due giorni più tardi, martedì 16 settembre, stesso orario per la sfida contro il Belgio, allenato da Emanuele Zanini (occhio allo schiacciatore di Milano, Ferre Reggers), mentre l’ultimo match della prima fase è in calendario giovedì 18 settembre sempre alle 15,30, avversaria l’Ucraina del bomber di Perugia Oleh Plotnytskyi. Il regolamento prevede che a qualificarsi per gli ottavi di finale saranno le prime due classificate di ogni singolo raggruppamento, con l’Italia sorteggiata come una delle 8 teste di serie.
Dagli ottavi in poi, tutti gli avversari peggiori
Gli Azzurri sono finiti nella pool F, e negli ottavi in programma sabato 20 e domenica 21 settembre sfideranno le due qualificate della pool C che è composta da Francia, Argentina, Corea del Sud e Finlandia. Non proprio le avversarie più comode da incrociare lungo il cammino (la Francia è bicampione olimpica in carica e c’ha battuto nella semifinale di Parigi, l’Argentina resta pur sempre la squadra che ci ha sbattuto fuori da Tokyo 2020), con la formula del torneo che inopinatamente proporrà nei quarti la sfida tra le vincenti delle due partite, col rischio che possano affrontarsi nuovamente la prima e la seconda di un determinato girone (scelta fatta per ottimizzare viaggi, spostamenti e tempi di recupero, ma oggettivamente molto rivedibile).
A riprova del fatto di un sorteggio decisamente tosto, l’eventuale semifinale accoppierà l’Italia con una potenziale rivale del calibro di Polonia e Brasile, teste di serie delle pool B e G, con Filippine, Stati Uniti, Slovenia e Giappone (le restanti 4 teste di serie) oltre a Canada e Cuba finite dalla parte opposta del tabellone.
Rychlicki un’arma in più, i giovani scalpitano
Pur mancando più di 9 mesi alla competizione in terra asiatica, che sarà preceduta al solito dalla Nations League nei mesi di giugno e luglio, l’Italia una sua fisionomia può già dire di averla. Perché non saranno poi tante le novità a roster previste nelle convocazioni operate da De Giorgi.
L’unico vero nome nuovo dovrebbe essere quello di Kamil Rychlicki, giocatore lussemburghese di nascita che gioca attualmente a Trento, ma che ha passaporto italiano e che, dopo la corsa contro il tempo risultata vana per riuscire a ottenere la documentazione sportiva in tempo per le olimpiadi, la prossima estate sarà libero di aggregarsi al gruppo azzurro. Un rinforzo di notevole importanza, anche perché Rychlicki andrà a giocarsi il posto da opposto con Yuri Romanò, che lo scorso anno lo ha condiviso col giovane Alessandro Bovolenta, forse ancora acerbo per certi palcoscenici.
Per il resto, l’intelaiatura dell’Italia resterà la stessa degli ultimi anni: Lavia e Michieletto titolari in banda, Russo e Galassi padroni del centro della rete, Giannelli e il vice Sbertoli in regia e Balaso (con Scanferla e Laurenzano) libero di assoluta affidabilità. Gli altri posti se li giocheranno Luca Porro, Mattia Bottolo, Giovanni Sanguinetti, Leandro Mosca, Gabriele Di Martino, Davide Gardini, Tommaso Rinaldi e magari quel Simone Anzani che dopo tanti problemi fisici vorrebbe tornare ad avere una chance per riprendersi la maglia della nazionale.