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Volley, Italia: la burocrazia nega Parigi 2024 a Rychlicki e De Giorgi ha un problema nel ruolo di opposto

Il presidente Fipav Giuseppe Manfredi ha spiegato che la pratica necessaria per vedere Rychlicki giocare con la Nazionale azzurra non verrà chiusa in tempo per Parigi 2024,

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non è detta ancora l’ultima parola, ma se non siamo al livello di chiedere miracoli, beh, poco ci manca. Non sarà il 2024 l’anno di debutto di Kamil Rychlicki con la maglia della nazionale italiana di volley: il forte opposto nato in Lussemburgo da genitori polacchi, che ha ottenuto la cittadinanza italiana nel dicembre 2022 per meriti sportivi (un po’ po’ come successo a Ekaterina Antropova la scorsa estate), non potrà perfezionare in tempo la documentazione richiesta dalla FIVB per poter ottenere lo status di giocatore di una selezione nazionale.

Manfredi ammette la resa: “Non è dipeso da noi, ma è burocrazia”

Giuseppe Manfredi, presidente FIPAV, è stato il primo a lanciare il sasso nello stagno. “Non credo che riusciremo ad avere Rychlicki con noi la prossima estate, e purtroppo non è una cosa che è dipesa e tantomeno dipenderà dalla nostra volontà, ha spiegato a margine della final four di Coppa Italia, vinta da Perugia in finale su Monza.

Manfredi ha aggiunto: La pratica per il cambio di nazionalità sportiva è partita in ritardo ed è pressoché certo che la conclusione dell’iter non avverrà in tempo per la consegna delle liste dei giocatori convocati per il torneo olimpico. Proveremo a chiedere una deroga alla FIVB, ma non credo che ci verrà concessa. Purtroppo è qualcosa che sfugge al nostro controllo: abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, per un intoppo burocratico vedremo vanificati i nostri sforzi”.

Perché De Giorgi voleva a tutti i costi Rychlicki

Su Rychlicki aveva messo gli occhi da tempo il commissario tecnico Fefé De Giorgi, convinto che il giocatore potesse rappresentare l’upgrade perfetto per rendere ancora più competitiva la nazionale azzurra in vista dei giochi di Parigi 2024. Un’idea, quella di De Giorgi, maturata anche in virtù del fatto che nel ruolo di opposto l’Italia non ha una scelta così vasta come in altri ruoli.

Yuri Romanò è il titolare, ma dopo l’exploit del biennio 2021-2022 ha visto progressivamente calare le proprie prestazioni. Già la scorsa estate Romanò non è sembrato in linea con le prestazioni del biennio precedente, e per quanto visto in questa prima metà di stagione a Piacenza non è che la continuità sia il suo forte. Rychlicki al contrario a Trento ha dimostrato di meritare eccome quella fiducia di cui a Perugia nel biennio passato non ha mai goduto appieno: è il quarto miglior marcatore di Superlega con 16 punti di media a partita e il 54% in attacco.

Romanò, Bovolenta o Gironi: la coperta è corta

Agli ultimi Europei la riserva di Romanò fu il giovanissimo Alessandro Bovolenta, che attualmente gioca in A2 a Ravenna. Possibile che De Giorgi decida di riportarlo ancora in azzurro, altrimenti tolto Fabrizio Gironi (che a Piacenza fa la riserva a Romanò) non è che si vedano molte altre soluzioni. Per questo quella di convocare Rychlicki era sembrata a tutti la migliore delle soluzioni possibili per ovviare alla scarsità di soluzioni nel ruolo.

Di sicuro il commissario tecnico avrà più scelta negli altri ruoli, a cominciare dagli schiacciatori, dove Alessandro Michieletto e Daniele Lavia sono i titolari indiscussi, seppur la loro annata sin qui sia stata abbastanza differente: buona quella di Michieletto, terzo top scorer del campionato, decisamente un po’ più sofferta quella di Lavia, che ha pagato i tanti sforzi profusi in estate. Dietro di loro poi da Padova sta arrivando a grandi falcate Davide Gardini, figlio dell’Andrea della generazione di fenomeni, con Luca Bottolo (Civitanova) e Tommaso Rinaldi (Modena) che per diversi motivi stanno incontrando qualche criticità (poco spazio il primo, annata complessa di squadra il secondo).

Verso Parigi 2024: gli altri ruoli sono tutti coperti

Al centro il ventaglio di scelta di De Giorgi sarà decisamente superiore. Intanto perché Roberto Russo è tornato in campo dopo tre mesi di stop, e questo potrà permettergli di arrivare tirato a lucido ai giochi. Quanto sta facendo Monza in questa annata dimostra poi che Gianluca Galassi è un punto fermo ovunque metta piede in campo. E poi ci sono Giovanni Sanguinetti (Modena), Edoardo Caneschi (Piacenza), Matteo Piano (Milano) e Leandro Mosca (Verona) che si giocheranno presumibilmente due posti.

Dove non c’è bisogno di cercare nessuno è nello spot di palleggiatore: non ci fosse Simone Giannelli, anche Riccardo Sbertoli non avrebbe avuto rivali, sebbene Paolo Porro sta crescendo in fretta a Milano (tutti e tre stanno giocando al massimo in questa stagione).

Resta da scegliere solo il libero: Fabio Balaso sta vivendo un’annata così così con la Lube, ma resta la prima scelta con uno tra Leonardo Scanferla (Piacenza) e Gabriele Laurenzano (Trento) che se ne danno di santa ragione a distanza per guadagnarsi un posto.

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