Oltre vent’anni senza alzare la Coppa del Mondo sono un’infinità per la Nazionale che ne ha messe in bacheca più di chiunque altro. Parliamo del Brasile, ovviamente, che, nella sua lunga e gloriosa storia ha raggiunto il traguardo più grande per ben cinque volte, l’ultima nel 2002, staccando Italia e Germania, ferme a quattro affermazioni. Oggi, la disfatta nel Mondiale in Qatar apre la strada al cambiamento, una rivoluzione che parte inevitabilmente dalla panchina e potrebbe portare un po’ a sorpresa a Carlo Ancelotti.
- Mondiale, il Brasile cerca il nuovo ct
- Mondiale, Brasile su Guardiola e Ancelotti per il post-Tite
- Brasile, primi contatti con Ancelotti già a ottobre
- Brasile, perché Ancelotti resta distante
Mondiale, il Brasile cerca il nuovo ct
L’inattesa débâcle ai rigori nei quarti di finale contro la Croazia ha lasciato strascichi pesanti negli ambienti verdeoro e, dopo l’annuncio del commissario tecnico, Tite, di non proseguire alla guida della Nazionale, si è aperto un vero e proprio toto nome per la panchina del Brasile che ha già visto in lizza allenatori del calibro di Luis Enrique, José Mourinho e Pep Guardiola, ma anche i brasiliani Menezes e Abel Ferreira.
Oltre a Guardiola, riportando le indiscrezioni del portale Uol Esporte , il quotidiano sportivo spagnolo vicino al Real Madrid, As, parla della possibile candidatura di Carlo Ancelotti. Nomi, quelli dei due tecnici di Manchester City e Real, che andrebbero in contro tendenza rispetto alla tradizione dei Pentacampeões, visto che nella storia della Nazionale brasiliana, solo due volte la guida è stata affidata a un allenatore straniero, oltre sessanta anni fa.
Mondiale, Brasile su Guardiola e Ancelotti per il post-Tite
Pep Guardiola, sotto contratto con i Citizens fino al 2025, avrebbe già declinato l’offerta. Inoltre, l’ex centrocampista del Brescia percepisce uno stipendio monstre di circa 24 milioni di euro a stagione e, dunque, al momento pare destinato a restare un sogno per la nazionale brasiliana.
Salgono così, le quotazioni di Carlo Ancelotti, che alla guida delle Merengues ha modo di lavorare e valorizzare talenti carioca come Vinicius Junior, Rodrygo ed Eder Militao, diventati sotto la sua ala fondamentali pedine anche nello scacchiere verdeoro. A conferma dell’ottimo lavoro dell’ex tecnico del Milan, non molto tempo fa erano arrivate che le parole dello stesso Tite che in un’intervista, soffermandosi sulla crescita di Vini Jr. aveva ammesso:
Ancelotti ha avuto un ruolo molto importante per l’evoluzione di Vinicius. In questo senso, tante volte mi sento un po’ un ladro del lavoro che fanno gli altri tecnici.
Brasile, primi contatti con Ancelotti già a ottobre
I primi contatti tra la federazione brasiliana e Ancelotti, rivela Uol Esporte, risalirebbero allo scorso ottobre, con la valutazione della disponibilità e la volontà di attendere una risposta da parte del tecnico più vincente della storia della Champions League entro giugno 2023. Al momento, però, nonostante si parli di una possibile apertura del tecnico, anche le speranze di vedere l’italiano sulla panchina della nazionale brasiliana sembrano risicate.
Brasile, perché Ancelotti resta distante
Ancelotti ha, infatti, un contratto con il Real Madrid fino al 2024 da cui, come riporta La Gazzetta dello Sport, potrebbe anche liberarsi anzitempo. Nelle ultime interviste rilasciate, in merito al suo futuro, però, l’Ancelotti-pensiero è sembrato più propenso a chiudere la sua gloriosa carriera dopo il Real. Parole che non lasciano molti dubbi sul post-Madrid:
Se il Real Madrid mi vuole qui per dieci anni, allenerò per dieci anni. Ma dopo vorrei stare con i miei nipoti, andare in vacanza con mia moglie. Ci sono tante cose che metti da parte quando scegli questa professione… Non sono mai stato in Australia, non sono mai stato a Rio de Janeiro. Vorrei andare a trovare mia sorella più spesso. Purtroppo, oggi non posso farlo, quindi il giorno in cui andrò in pensione avrò tutte queste cose da fare.