Contro il Ghana ha segnato su rigore il gol che lo ha reso il primo (e unico) calciatore capace di far centro in cinque edizioni diverse dei Mondiali. Ma, per il resto, l’avventura in Qatar di Cristiano Ronaldo non è stata troppo esaltante. Polemiche, mugugni, equivoci, i soliti rumors: Cr7 non si è fatto mancare niente in questa sua ultima, turbolenta World Cup. E mentre l’asso portoghese è alle prese con i suoi problemi, Messi incanta e trascina l‘Argentina a suon di gol: che smacco.
- Mondiali: gol e rendimento in crescendo per Messi
- Mondiali: una polemica dopo l'altra per Ronaldo
- Mondiali, Ronaldo e la sfida a distanza con Messi
Mondiali: gol e rendimento in crescendo per Messi
Dopo un avvio stentato, suo e di tutto l‘Argentina, Leo si è rilanciato alla grande. Il gol al Messico ha risvegliato l’Albiceleste, che rischiava la clamorosa eliminazione al primo turno. Poi sono arrivate la vittoria sulla Polonia e, soprattutto, quella agli ottavi sull’Australia, aperta dalla marcatura della Pulce. Il rigore sbagliato contro i polacchi è già un ricordo. Messi è a quota tre gol in questo Mondiale, ha superato Maradona almeno in questa speciale classifica e i riflettori sono tutti per lui. The last dance, in questo momento, è quella di Leo. Non quella di Ronaldo.
Mondiali: una polemica dopo l’altra per Ronaldo
Ronaldo che si può facilmente immaginare contrariato per la circostanza. Del resto, la sua avventura al Mondiale è iniziata tra le polemiche, culminate col divorzio anticipato dal Manchester United. Anche la vittoria sul Ghana non è stata esente da frizioni, per quel cambio deciso dal Ct Fernando Santos un attimo prima del gol delle Black Stars e del finale in sofferenza. Con l’Uruguay ci ha pensato la Fifa a scompaginargli i piani, non riconoscendogli un gol attribuito invece a Bruno Fernandes. E, dopo il ko con la Corea, sono volati di nuovo gli stracci con Santos per la sostituzione, nonostante l’immancabile smentita di rito.
Mondiali, Ronaldo e la sfida a distanza con Messi
“Ce l’avevo con un avversario”, ha provato a minimizzare Ronaldo ma solo in Portogallo hanno fatto finta di credergli per non alimentare tensioni. All’orizzonte c’è infatti la sfida con la Svizzera a cui pensare e Ronaldo, più che leader ribelle, deve tornare a essere guida della Selecao lusitana. L’appuntamento è fissato per le 20 di martedì 6, ennesimo atto della sfida infinita a distanza tra Leo e Cristiano. Il primo ha già fatto sentire il suo squillo, adesso tocca a Cr7. Lui, di lasciare lo scettro a Messi, non ha alcuna intenzione nonostante in patria molti tifosi lo vorrebbero in panchina.