In quell’ipotetico, e sempre parziale, rewind in cui rivedremmo la carriera di un campione del suo talento la parentesi alla quale circoscrive la perfezione, lo stato di grazia che condensi fluidità e tecnica forse sarebbe da ritrovare nella stagione di Madonna di Campiglio. In una circostanza divenuta celebre nel lontano dicembre del 2005, Giorgio Rocca tra la prima e la seconda manche chiese allo speaker di urlare i tempi parziali per sentirli. Alla fine vinse la sua grinta, la sua classe ma anche la sua voglia di rivalsa relegando i rivali del calibro di Benjamin Raich e Kalle Palander a ruoli che non avevano preventivato. Il suo momento irripetibile, forse, andrebbe collocato lì in quella stagione, in quella gara.
Oggi Giorgio Rocca, che ha sempre rivendicato una propria individualità quando gli addetti ai lavori si abbandonavano a paragoni con Alberto Tomba, ha 47 anni, un lavoro che lo lega alla passione per lo sport e ha plasmato su quel vissuto agonistico una sua impresa che lo porta, tra la Svizzera (sua madre è di origine elvetica) e l’Italia a rincorrere un obiettivo straordinario che segue per piccoli passi. A Milano la sua GR Ski Academy impartisce lezioni di sci sulla pista allestita nel villaggio di Svizzera turismo, allestito in piazza Gae Aulenti, per avvicinare i bambini allo sport anche in vista dell’impegno di Milano-Cortina 2026.
In esclusiva per Virgilio Sport, il campione di sci inquadra il suo presente, ammette la sua stima per il Milan e Pioli e azzarda un pronostico per i Mondiali in Qatar. Mancherà l’Italia, ma Rocca ha una nazionale che seguirà con la medesima attenzione.
Giorgio Rocca, lei ha un patrimonio notevole di risultati che ha accumulato in una carriera esemplare: undici gare di Coppa del Mondo, una Coppa del Mondo di specialità e di tre medaglie iridate. Oggi di che cosa si occupa e che cosa le preme curare, nel suo quotidiano? Che ruolo ha lo sci nel suo presente?
Lo sci mi ha dato tanto e una volta conclusa la carriera da atleta ho capito che era arrivato il momento di trasmettere la mia passione a quante più persone possibile. Così, nel 2010 ho lanciato il progetto Giorgio Rocca Ski Academy che nel tempo si è sviluppato sempre più e oggi è presente in alcuni dei comprensori più belli delle Alpi: St. Moritz, Crans Montana, Livigno, Cervinia e Madonna di Campiglio.
La Giorgio Rocca Ski Academy si avvale di un team composto da maestri di altissimo livello e dai migliori professionisti della neve per offrire un servizio su misura a tutte le persone che vogliono coltivare la loro passione per la montagna. Dalle lezioni di sci private e collettive, al nostro Ski Team per preparare i giovani talenti al mondo dell’agonismo, fino alla possibilità di migliorare la propria tecnica in pista con me. Ma anche moltissime altre esperienze sia in inverno che in estate. Quindi, direi che lo sci ha ancora un ruolo fondamentale nella mia vita oggi.
Quali sono le sue aspettative sportive e di opportunità legate a Milano-Cortina? A suo avviso, si può davvero credere che con le prossime Olimpiadi invernali si chiuda il ciclo di Federica Brignone, che lascerebbe spazio così, a Sofia Goggia?
Credo che Milano-Cortina sia una grande opportunità di crescita per tutto il movimento azzurro. Ospitare un’Olimpiade è sempre qualcosa di speciale e dobbiamo farci trovare pronti per coglierla al meglio lavorando sia a livello giovanile che a livello organizzativo e di infrastrutture. Per quanto riguarda Federica Brignone e Sofia Goggia, sono due grandi campionesse, ma dire cosà potrà essere di loro da qui all’Olimpiade è difficile. La cosa più importante è che stiano bene a livello fisico. Se così sarà, ci potranno regalare grandi soddisfazioni nei prossimi anni.
Un vincente Giorgio Rocca
Oltre allo sci, è un grande appassionato di sport e di calcio in particolare. Quali saranno le nazionali che ai prossimi Mondiali in Qatar potrebbero sorprendere o confermarsi davvero le più competitive sul versante tecnico e atletico? Chi saranno le favorite, non potendo tifare per l’Italia?
Visto il mio forte legame con la Svizzera, sicuramente farò il tifo per loro e spero possano sorprendere tutti. Hanno dimostrato di poter essere una mina vagante grazie a un mix interessante tra giovani di talento e giocatori più esperti. Penso che a livello tecnico e atletico, Francia e Brasile sono le due squadre più attese. Però un Mondiale così anomalo nel mezzo della stagione può sicuramente stravolgere tutti i pronostici.
Ha un giocatore che seguirà in questi Mondiali e che crede potrà essere la rivelazione, come è avvenuto per altri protagonisti della scena calcistica?
Davvero difficile parlare di un solo giocatore, considerando i moltissimi calciatori di talento. Sono curioso di vedere come si comporterà il tridente del Paris Saint Germain dove giocano Messi, Neymar e Mbappé. Tre giocatori-simbolo di Nazionali che puntano alla vittoria finale. Oltre a loro seguirò anche gli attaccanti che militano nella Serie A: Vlahovic, Lautaro Martinez, Leao, Dybala e gli altri.
Giorgio Rocca al centro
Domanda sul Milan, che sta soffrendo più del previsto: quale attaccante aspetta o inserirebbe già a gennaio per aiutare Pioli a uscire da questa fase?
Stefano Pioli e la società hanno dimostrato di saper lavorare in grande sinergia negli ultimi anni. I risultati ne sono una prova. Più che inserire un nuovo attaccante, spero che un giovane già molto forte come Leao possa rimanere al Milan ancora a lungo. Senza dimenticare che aspettiamo tutti di rivedere in campo Ibrahimovic.
Proprio il sorteggio di Champions ha deciso la prossima sfida con il Tottenham, teme Antonio Conte?
Quella con il Tottenham è una sfida molto affascinante. Antonio Conte ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, soprattutto in Italia. Sono contento di affrontarlo nuovamente in una partita importante come un ottavo della Champions League.