È stata una serata piuttosto agitata quella che ieri sera, sul continente africano, ha visto concludersi le qualificazioni ai Mondiali in Qatar.
In due occasioni infatti, più che i calciatori in campo, ad essere protagonisti sono stati i tifosi delle rappresentative di casa i quali, in maniera del tutto dissennata, hanno deciso di macchiare a modo loro gli incontri dei propri beniamini.
- Qualificazioni Mondiali, la protesta dell’Egitto
- Qualificazioni Mondiali, la decisione dell’Egitto e il precedente
- Qualificazioni Mondiali, il dramma in Nigeria
Qualificazioni Mondiali, la protesta dell’Egitto
In Senegal, avversario ieri sera dell’Egitto di Salah, i supporters di casa ne hanno combinate di ogni pur d’infastidire e rendere la vita difficile ai calciatori ospiti.
Stando alla nota rilasciata dalla Federazione nordafricana, “l’Egitto è stato oggetto di razzismo, striscioni offensivi per i giocatori e per il team manager sono apparsi sugli spalti dello stadio, in particolar modo per Mohamed Salah. Tutto è stato documentato da foto e video che sono stati allegati alla denuncia. I tifosi hanno anche terrorizzato i giocatori lanciando bottiglie e pietre durante il riscaldamento e anche sull’autobus, causando la rottura del vetro e altre lesioni”.
Qualificazioni Mondiali, la decisione dell’Egitto e il precedente
La goccia che però ha fatto traboccare il vaso sono stati i laser puntati ripetutamente addosso ai calciatori egiziani duranti i caldi di rigori che hanno decretato il 4-1 finale in favore del Senegal.
Proprio questo gesto antisportivo ha spinto l’Egitto a presentare ricorso per ribaltare il risultare del campo. L’unico precedente a questi livelli però non è molto incoraggiante visto che, per i laser rivolti contro il portiere della Danimarca Schmeichel dai tifosi inglesi agli ultimi Europei, la Football Association è stata punita dall’Organo di Controllo, Etica e Disciplina dell’Uefa semplicemente con un’ammenda di trentamila euro.
Qualificazioni Mondiali, il dramma in Nigeria
Ben più grave però è quello che accaduto in Nigeria dove, in seguito al pareggio per 1-1 che è valso al Ghana la qualificazione ai Mondiali, i tifosi di casa hanno scatenato un vero e proprio putiferio nello stadio di Abuja.
Qui infatti, una volta fischiata la fine dell’incontro, i fan locali mossi dall’ira si sono riversati sul terreno di gioco devastando le tribune e tutto ciò che li circondava. A pagarne le spese alla fine è stato Joseph Kabungo, uno dei medici addetti all’antidoping che, nella calca e nella furia innescate dai tifosi nigeriani, è stato calpestato venendo ucciso.