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Portogallo-Svizzera 6-1 pagelle: Gonçalo detronizza Ronaldo, Pepe nonno-gol. Cristiano, la notte più triste

Game, set, partita: i lusitani strappano il pass dei quarti di finale del Mondiale in Qatar: Gonçalo Ramos straripante, tripletta per lui. Pepe diventa il secondo più anziano a segnare in una coppa del Mondo

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Il Portogallo liquida la Svizzera per 6-1, chiude i conti dopo 45′ di gioco e approda ai quarti di finale del Mondiale in Qatar dove affronterà la sorpresa del torneo, il Marocco di Hakimi e Sabiri. Vantaggio lusitano firmato da Gonçalo Ramos con un gol che è una manifestazione di classe e potenza; raddoppio del 39enne Pepe , diventato il secondo marcatore più anziano in un Mondiale. Nella ripresa il tris di Ramos , doppietta per lui, e il poker di Guerreiro (stavolta Ramos si limita all’assist) precedono la rete della bandiera degli elvetici firmata da Akanji .Ciliegina finale per Ramos : tripletta alla seconda gara di un Mondiale. Non la scorderà più ma è abbastanza forte che nemmeno è detto sarà l’unica della carriera. Poi, gloria per Leao: gli toccano pochi minuti, se li fa bastare con una rete a giro da posizione defilata.

Guardi i 22 titolari e, riflesso condizionato dalla scia di celebrità che li accompagna, pensi per prima cosa a chi non c’è. Cristiano Ronaldo – ma parleremo avanti della sua non-partita – e Rafael Leao , spedito da Santos tra i panchinari. Entreranno nella ripresa: Cristiano fa gol ma glielo annullano, Leao inventa la prodezza e chiude i conti.

Il Portogallo dilaga senza Ronaldo e Leao

Pensi al Mondiale delle sorprese: allora ci starebbe pure che la Svizzera – dopo la vittoria del Marocco finito ai quarti per aver battuto la Spagna ai rigori sul terreno della tecnica che tanto distingue gli iberici dal resto del mondo – ci possono credere. Non partivano favoriti ma nemmeno per spacciati: invece Yakin non convince nelle scelte dell’11 di partenza, il Portogallo assembla un primo tempo straordinario e un secondo che resta in scia. Poteva finire con due gol in più di Felix e compagni. In tribuna Gianni Infantino , Presidente della Fifa; in sala stampa per la telecronaca Rai non c’è Lele Adani ma Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro . Sugli spalti il ​​gruppo svizzero è sparuto: 200 persone contate. Ma che spettacolo in campo: partita straordinaria dei portoghesi, intensità e senso di insieme, fraseggi e tiri in porta, concentrazione e possesso palla.

Svizzera-Portogallo, la non partita di Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo non c’è più. Non piaceva a molti avversari ma ha smesso anche di piacere ai compagni. Non piaceva ai tifosi delle altre squadre ma ha smesso di piacere anche ai suoi. Non piaceva agli schizzinosi ma ha smesso di piacere anche agli opinionisti. Non piaceva a qualche allenatore, adesso non lo vuole più nessuno. Nemmeno Fernando Santos : ci rinuncia, lo manda in panca.

Paga per i comportamenti recenti ma anche per una condizione e uno stato di forma nemmeno paragonabile all’ombra del calciatore che è stato. Non solo, a rivedersi dopo le recenti figuracce comportamentali, potrebbe non piacersi più nemmeno lui. Dicono sia finito: forse no, ma il percorso verso gli scarpini al chiodo pare alla fase conclusiva. Solo in Arabia non si fanno problemi: loro sì, Ronaldo lo vogliono eccome. A qualunque costo, a qualunque cifra: sul piatto del portoghese ci sono 200 milioni da mettere in tasca, manca solo la firma al contratto offertogli dall’Al-Nassr. Questione di ore.

Ronaldo e l’abbraccio a Pepe

Ha guardato i compagni trionfare dalla panchina. Sorriso glaciale al primo gol, quello di Ramos ; l’entusiasmo, invece, arriva in occasione del raddoppio di Pepe . Cristiano si alza dalla panchina e gli corre incontro: i due anno condiviso anni e trofei al Real Madrid, sono veterani in Nazionale e hanno mostrato di avere feeling.

Al minuto 72′ entra per acclamazione: si prende l’applauso più fragoroso e si dà da fare, fa anche gol ma lo annullano per fuorigioco. Triste, però, vedere inerme, a capo chino: la sera in cui il Portogallo celebra il passaggio ai quarti di finale fa da anticamera alla notte più triste di Ronaldo. Dirà di no, gli crederanno in pochi. Forse solo in Arabia e a Lusail.

L’attacco del Portogallo a Silva, Ramos e Felix

Vent’anni dopo, il Portogallo volta pagina: le chiavi dell’attacco vanno al tridente: non c’è più il finalizzatore, semmai la coralità e il dinamismo di Joao Felix (23 anni), Gonçalo Ramos (21 anni) e Bernardo Silva che, a 28 anni, fa la parte del veterano.

Silva non ha bisogno di presentazioni, Felix è in lenta ripresa dopo un periodo altalenante dovuto anche agli infortuni che ne hanno limitato e condizionato il rendimento.

Gonçalo Ramos ha detronizzato Ronaldo

Chi invece ha catalizzato le attenzioni di appassionati e addetti ai lavori è Gonçalo Ramos: ha smesso di essere una giovane promessa per diventare una garanzia. Del calcio di oggi, di quello di domani: bomber di razza, esplosività da ventenne, talento e corsa.

Uno che non si risparmia mai e del quale i numeri qualche informazione la restituiscono: 11 partite e 9 gol in questo campionato con il Benfica, 10 presenze e 5 reti nella Champions League 2022/2023, 4 gare in nazionale – 3 delle quali in questo Mondiale – e 4 gol. Tre stasera, una tripletta che è un compendio di potenza, tecnica e rapidità. Chi gioca nel Benfica è un’Aquila a prescindere, lui di più: cecchino sottoporta, con tanti saluti a Ronaldo.

Pepe è il secondo marcatore più anziano di un Mondiale

Una carriera da campione, quella di Pepe: uno che con la Nazionale ha vinto un Europeo nel 2016 e una Nations League nel 2019. Uno che ha vinto in tutti i club in cui ha giocato: 4 campionati portoghesi col Porto, squadra con cui ha messo in bacheca anche tre coppe e due supercoppe di Portogallo e una coppa Intercontinentale; ha vinto 3 volte la Liga con il Real Madrid e, con le Merengues ha aggiunto alla vetrina 2 supercoppe e altrettante coppe di Spagna, 3 Champions League, 2 Supercoppe europee e 2 coppe del mondo per club. Ha segnato stasera il gol del raddoppio, il suo ottavo con la maglia dei lusitani ed è diventato – a 39 anni compiuti – il secondo marcatore più anziano di sempre nella storia di un Mondiale. Davanti, l’irraggiungibile Roger Milla, capace di segnare più di 42 anni a Usa ’94.

Le pagelle del Portogallo: Gonçalo Ramos e Pepe da applausi

Pepe 7,5: nonno gol, partita senza macchie in fase difensiva. Prende tutto, chiude gli spazi, anticipa le intenzioni. Poi fa il Pepe di sempre, può appena sale e cerca di andare a segno. Ci riesce alla bellezza di 39 anni: dopo Roger Milla c’è solo lui. E non è detto che la parabola di questo romanzo Benjamin Button non gli consenta di insidiare anche il record del camerunese. Tra quattro anni.
Bruno Fernandes 7,5: uomo ovunque, cervello e gamba. Assistenza e possesso, contenimento e regolazione. Un baluardo irrinunciabile.
Joao Felix 7: corre, si dimena, fa movimento e si ritaglia lo spazio per assistere i compagni più che per puntare la porta. Lampi di genio alternati a fasi in cui si preoccupa di garantire supporto alla mediana.
Gonçalo Ramos 9: tre gol alla seconda partita in un Mondiale, quattro reti in quattro gare giocate con la maglia della Nazionale, la staffetta ideale con Cristiano Ronaldo di cui ha preso il posto. La sensazione è che per una stella che sta nascendo ve ne sia una destinata a fare sempre meno luce.

Pagella Svizzera: difesa sotto attacco, mediana fuori fase

Il risultato parla da solo ed è difficile puntare il dito su un singolo calciatore: è una sconfitta di reparti che nasce nel prepartita, dalle scelte di Yakin che imbottisce il centrocampo e sguarnisce la difesa. Il prezzo pagato è altissimo: non per il ko ma per il modo in cui è maturato. Le sei reti subite potevano essere di più, la sensazione restituita è di impotenza, resa, inferiorità manifesta. Non c’è stata reazione, nemmeno abbozzata. Serataccia che fa pendant con la partita pressochè perfetta del Portogallo .

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