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Mondiali Rugby Francia-Nuova Zelanda 27-13: la Coppa del Mondo inizia col botto

A Saint Denis i padroni di casa si regalano una serata memorabile contro una delle delle versioni più sbiadite di sempre degli All Blacks. Thomas Ramos e Peato Mauvaka i migliori in campo

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Comincia col botto la Coppa del Mondo in terra di Francia: a Saint Denis i padroni di casa si regalano una serata memorabile mandando ko una delle versioni più sbiadite degli All Blacks che si ricordi a memoria d’uomo. Finisce 27-13 per i transalpini: con merito e senza appello.

Un gran secondo tempo basta e avanza agli uomini di Galthié per imprimere il proprio marchio sul mondiale casalingo, mandando soprattutto un segnale forte alla concorrenza al netto delle tante assenze e ai problemi che hanno condizionato la preparazione dei Galletti (e dopo pochi minuti anche Marchand, il tallonatore titolare, s’è dovuto accomodare in panchina).

Avvio scioccante della Nuova Zelanda

Per la Nuova Zelanda di Ian Foster è un inizio scioccante: in meta dopo soli 90 secondi con Mark Telea (meraviglioso il calcetto di Beauden Barrett a cambiare il fronte del gioco), non hanno saputo capitalizzare la superiorità mostrata soprattutto nella prima metà di partita, concedendo quattro calci di punizione a una Francia che ha cercato di evitare di disperdere energie, badando soprattutto a difendere nei propri 22 metri (importanti due palloni recuperati nei propri 5 metri nelle battute conclusive della prima frazione).

Poi nella ripresa, nonostante l’ennesima meta lampo di Telea (ancora nei primissimi minuti), hanno visto affievolirsi strada facendo la propria spinta, offrendo ai transalpini l’opportunità di rimettere il naso avanti con Penaud e poi di affidare al piede di Ramos i piazzati con i quali tenere a debita distanza il ritorno dei neozelandesi, con Jaminet che a 2’ dalla fine ha infierito su un avversario ormai privo di fiducia.

Tutti i limiti degli All Blacks

Dire che la Francia – tra le favorite per la vittoria finale – abbia dominato è oggettivamente esagerato, ma si sicuro il game planning di Galthié ha funzionato alla perfezione. Nonostante lo shock per la meta subita in avvio, con pazienza e senza mai forzare le giocate i Blues hanno ripreso a correre, tenendo botta soprattutto dopo la prima mezzora quando la pressione degli All Blacks s’è fatta più insistente.

Paradossalmente è stato proprio l’ingresso di Mauvaka al posto di Marchand a offrire ai padroni di casa una pedina chiave per scardinare i piani di Foster, tanto che in mischia la battaglia è stata costantemente vinta dai Galletti.

La Nuova Zelanda ha mostrato tutti i limiti che ne hanno contraddistinto l’ultimo periodo di avvicinamento al mondiale: squadra senza grosse idee, prevedibile nel gioco e non così superiore nei punti di contatto, una volta rimasta in 14 per il giallo rimediato da Will Jordan hanno cominciato ad andare in debito d’ossigeno, con i francesi che al contrario hanno guadagnato fiducia ed entusiasmo riuscendo a limitare al minimo la presenza avversaria nella propria metà campo.

Ramos non perdona

A quel punto è stato semplice per i Blues trovare i punti per blindare il punteggio: Ramos s’è mostrato freddo dalla piazzola (17 punti e 6/7 da fermo), trasformando tutte le punizioni concesse spesso anche in modo ingenuo dagli All Blacks.

Gli ultimi 10’ si sono così trasformati in un’autentica passerella, nel tripudio generale di Saint Denis: se questo doveva essere un esame per puntare a mettere le mani sulla Webb Ellis Cup, di certo la Francia l’ha superato a pieni voti.

Nuova Zelanda contro l’Italia il 29 settembre

Il 27-13 finale spedisce la Francia in vetta alla pool A, pur senza riuscire a incassare il punto di bonus (che arriva dopo 4 mete segnate).

Risultato che interessa da vicino anche l’Italia, che domani alle 13 inaugurerà il suo mondiale contro la Namibia e che a questo punto può cominciare a mettere nel mirino la sfida di venerdì 29 settembre contro gli All Blacks, che potrebbe somigliare già a una sorta di spareggio per il secondo posto (contro la Francia si giocherà venerdì 6 ottobre).

La prima gara della Coppa del Mondo ha detto in modo chiaro quanto si andava già annusando da un po’ di tempo: la Francia ha lavorato sodo per farsi trovare pronta all’appuntamento con la competizione da disputare sul proprio suolo, decisa a giocarsi tutte le proprie carte per ambire alla vittoria finale.

Gli All Blacks hanno ribadito – dopo il pesante ko contro il Sudafrica della fase pre Mondiale – di non attraversare affatto il miglior momento della loro storia, confusionari e poco bravi a leggere le fasi più critiche e complesse del match. Non avevano mai perso una gara in un girone eliminatorio di un mondiale: ma non c’è da stupirsi troppo, perché il mondo della palla ovale ha davvero cominciato a riscrivere i propri confini.

Francia-Nuova Zelanda: i top

Impossibile non partire da Thomas Ramos: l’estremo francese trasforma in oro tutto quel che tocca dalla piazzola, dove sbaglia un solo calcio (difficile peraltro per un destro) mettendone però 6 e spedendo in orbita i suoi nel momento in cui gli All Blacks sentono più la fatica.

Ma applausi anche per Peato Mauvaka: quando deve entrare per sostituire Marchand qualcuno si dispera, invece si dimostra la pedina giusta per scardinare gli automatismi (non troppo perfetti) della difesa neozelandese, dominando in mischia chiusa e poi prodigandosi nel finale anche in un’azione uno contro tutti che infiamma St. Denis. Tra gli All Blacks si salva solo Mark Telea, autore di due mete ma oggettivamente poco sostenuto dai compagni.

Francia-Nuova Zelanda: i flop

Troppo facile prendersela con Will Jordan: in una serata dove praticamente non si nota nemmeno nei primi 40’, subito dopo la meta di Penaud non trova niente di meglio che lasciare i compagni in 14, finendo per fargli pagare il peso dell’inferiorità numerica soprattutto nei 10’ finali di partita.

Serataccia anche per Codie Taylor, che assieme a tutto il pacchetto di mischia perde il duello contro l’arcigna prima linea francese.

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