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Mondiali Rugby Italia-Nuova Zelanda probabili formazioni e dove vederla in tv. Crowley per la storia

Il terzo match iridato degli Azzurri è contro gli All Blacks: si gioca venerdì 29 settembre alle ore 21 con diretta su Rai 2 e Sky Sport HD. Crowley chiede un’autentica battaglia

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La storia è fatta per essere cambiata.

Kieran Crowley prova a metterla anche sulla dialettica: avere paura degli All Blacks sarebbe un errore imperdonabile, e in vista della sfida di venerdì sera a Lione fa capire di sapere quale potrebbe essere la ricetta per provare a scalfire le certezze della nazionale neozelandese.

Che ha approcciato malissimo alla Coppa del Mondo, perdendo senza appello contro la Francia, divertendosi poi a prendersi un pronto riscatto contro la Namibia.

Ho cercato di mettere in campo la migliore formazione possibile, anche se capisco che chi è rimasto fuori non sarà contento delle scelte fatte

prosegue Crowley.

Italia-Nuova Zelanda dove vederla in tv

La gara si gioca venerdì 29 settembre alle ore 21: diretta Rai 2 e Sky Sport HD. Si aspetta un’autentica battaglia, Crowley: con gli All Blacks feriti dopo il ko con la Francia e pronti a intimidire gli azzurri sin dalle prime battute di gioco.

Che spera che quella di Lione non sia la penultima gara della sua carriera in azzurro, dato che al termine del mondiale passerà la mano a Gonzalo Quesada.

Sappiamo di avere una montagna davanti, ma non per questo partiamo battuti. La scelta del XV da schierare dall’inizio è stata fatta in funzione del tipo di partita che intendiamo fare: la Nuova Zelanda ha una rimessa laterale molto alta, con tre secondo linee di assoluto livello, e fin qui hanno provato sempre a contendere la rimessa alle squadre affrontate. Ho scelto Lamb proprio per avere un uomo più adatto a giocare nelle touche, e che ci offre una carta in più tanto in difesa, quanto in attacco. Poi è un tipo di giocatore che ama giocare la palla, meno fisico rispetto a Niccolò Cannone, ma più adatto al tipo di partita che ci aspetta. Anche perché di energia nel finale ce ne servirà tanta e Cannone è l’uomo giusto.

Adesso c’è meno differenza

Crowley, ovviamente, sa quanto siano pericolosi gli All Blacks ed è sicuro della tattica avversaria:

Vedendo il tipo di formazione schierata, direi che l’idea della Nuova Zelanda è di partire forte e premere da subito il piede sull’acceleratore. Però il nostro gruppo ha la maturità giusta per attutire il colpo. Abbiamo fiducia in noi stessi, nelle nostre qualità e nelle nostre abilità. Partire sfavoriti non deve condizionarci. Se saremo abbastanza bravi a rispondere colpo su colpo, allora di sicuro potrebbe scaturirne qualcosa di buono.

La scelta di affidarsi a Luca Morisi e Ignacio Brex in mezzo al campo è figlia della consapevolezza che l’intesa tra i due potrebbe rappresentare un valore aggiunto, al netto di una crescita esponenziale non soltanto dell’Italia, ma di tutte le nazionali presenti in Francia, che hanno finito per rendere meno invincibili pure gli All Blacks.

Loro sono forti, ma gli altri non sono rimasti a guardare e il divario s’è molto abbassato. Questa è la chiave di volta: se tanti addetti ai lavori ci danno anche una sola chance di vittoria è perché hanno visto in noi qualcosa di importante, come prima non accadeva. Diverse nazionali hanno battuto recentemente la Nuova Zelanda, e ognuna ha utilizzato la sua tattica preferita. Noi abbiamo la nostra, figlia di un certo modo di affrontare le partite. E pensiamo che possa essere una chiave di volta importante e pure vincente, al netto di una sfida che sarà certamente complicata.

Quanta linfa dalla panchina

Qual è la chiave scelta da Crowley per provare a sorprendere i fratelli Barrett e compagni? Intanto l’utilizzo del gioco al piede: con Allan riportato nel ruolo di estremo, e il concomitante ritorno di Paolo Garbisi all’apertura, appare evidente la volontà di provare a usare molto i calci da dietro, cercando di spostare lato del gioco e obbligando spesso i neozelandesi a risalire il campo.

Anche la scelta di Stephen Varney mediano di mischia è il segnale che l’Italia si aspetta di giocare una bella battaglia, dove serviranno nervi saldi e cuore caldo.

Capuozzo e Ioane giocheranno all’ala, cercando (soprattutto il primo) di sfruttare eventuali buchi che potrebbero aprirsi per provare a forzare la mano con la propria velocità.

In panchina la formula è con 6 avanti e due trequarti

Crowley ha riproposto la linea difensiva tale e quale a quella ammirata contro la Namibia, sperando dunque di poter ripartire dall’ottimo secondo tempo disputato contro gli africani. In mischia scelte abbastanza consolidate con Danilo Fischetti, Giacomo Nicotera e Marco Riccioni, così come in terza linea dove sono confermatissimi Sebastian Negri, Lorenzo Cannone e Michele Lamaro.

Accanto a Federico Ruzza, in seconda linea, la scelta è caduta su Dino Lamb. In panchina invece la formula è quella con 6 avanti e due trequarti: curiosità per vedere all’opera Toa Halafihi, nato proprio in Nuova Zelanda, che sin qui al mondiale non è mai sceso in campo. Martin Page-Relo sarà il cambio naturale di Varney, ma anche un’opzione in più come utility back.

Arrivano i nostri

La Nuova Zelanda dal canto suo non s’è fatta pregare, svelando in fretta le proprie carte: con Jordie Barrett nel ruolo di primo centro accanto a Rieko Ioane, contro i quali Brex e Morisi saranno chiamati a cercare di arginare in ogni modo possibile il loro raggio d’azione.

Foster ha voluto dare un’impronta bella “battagliera” alla sfida. Aaron Smith sarà chiamato alla solita gara di sacrificio come mediano di mischia, affiancato da Mo’Unga all’apertura. Al posto dell’infortunato De Groot spazio a Tuungafasi come pilone sinistro.

Il nemico pubblico numero uno: Mark Telea

Il nemico pubblico numero uno? Certamente Mark Telea, protagonista nell’esordio contro la Francia e autore della prima meta di tutta la Coppa del Mondo: la sfida “diretta” con Capuozzo sarà una delle più importanti della contesa.

Anche in mischia si prepara una battaglia dal quale potrebbe dipendere buona parte del destino del match, specie in casa Italia. Occhio poi al peso che potranno avere gli ingressi dalla panchina: Zuliani, sin qui una delle rivelazioni del mondiale azzurro, potrebbe risultare una pedina determinante pensando all’esperienza di Scott Barrett e Retallick, pronti a mostrare un saggio della loro bravura e (soprattutto) della loro provata esperienza.

Le formazioni di Italia-Nuova Zelanda

  • ITALIA: 15 Tommaso Allan; 14 Ange Capuozzo, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Montanna Ioane; 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney; 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro, 6 Sebastian Negri; 5 Federico Ruzza, 4 Dino Lamb; 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti. A disposizione: 16 Hame Faiva, 17 Ivan Nemer, 18 Simone Ferrari, 19 Niccolò Cannone, 20 Manuel Zuliani, 21 Toa Halafihi, 22 Martin Page-Relo, 23 Paolo Odogwu
  • NUOVA ZELANDA: 15 Beauden Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Mark Telea, 10 Richie Mo’Unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Dalton Papali’i, 6 Shannon Frizell, 5 Scott Barrett, 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Codie Taylor, 1 Ofa Tuungafasi A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Tamaiti Williams, 18 Tyrel Lomax, 19 Samuel Whitelock, 20 Sam Cane, 21 Cam Roigard, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown.

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