Attesa finita o quasi. Ancora pochi giorni, poche ore e poi finalmente il Motomondiale riaprirà i battenti. Lo farà in Australia, a Phillip Island, uno dei tempo del motociclismo. E ci costringerà a una tre giorni di levatacce all’alba. Tutti in trepidante attesa di riprendere la volata per il titolo MotoGP tra Jorge Martin e Francesco Bagnaia. Con Martinator che vanta solo 10 punti di vantaggio su Pecco. E chi se non il mito, la leggenda, delle moto, Giacomo Agostini può dire la sua su questa sfida a due a 4 gare dalla fine del campionato.
- MotoGP: Martin e Bagnaia, come arrivano al GP di Australia
- Bagnaia o Martin, Agostini: "Non mi piace perdere, quindi non dico niente"
- Agostini analizza la volata Bagnaia-Martin
- Agostini si rivede in Pecco Bagnaia
- Marquez in Ducati, Agostini: "Solo il tempo dirà se è la scelta giusta"
MotoGP: Martin e Bagnaia, come arrivano al GP di Australia
Jorge Martin o Francesco Bagnaia. “La domanda sorge spontanea” direbbe il mitico Antonio Lubrano. La sfida tra i duellanti all’iride riprende in Australia, quart’ultima tappa del Mondiale che poi vedrà in successione Thailandia, Malesia e la gran chiusura a Valencia in Spagna dove in molti pensano che si deciderà tutto all’ultima gara.
Dieci punti di vantaggio nella classifica piloti. Questo è l’esiguo tesoretto di Martinator dopo l’uno-due di Pecco a Motegi prima della breve sosta della scorsa settimana. Come un elastico il divario tra i due piloti vice oramai da tempo di alti e bassi tra qualche caduta di troppo dell’italiano (vedi Aragon e Misano 2) e gli smarrimenti improvvisi dello spagnolo (vedi il flag to flag precipitoso a Misano 1 o lo scivolone nella Sprint di Indonesia).
Bagnaia o Martin, Agostini: “Non mi piace perdere, quindi non dico niente”
Intervistato da MowMag, la leggenda del motociclismo, Giacomo Agostini si lascia subito andare a una battuta sulla sfida all’ultima staccata tra Bagnaia e Martin: “Perdere non mi piace mai e fare un nome adesso significherebbe rischiare seriamente di perdere, non scommetterei, mi rimetterei l’Euro in tasca e starei a guardare perché una cosa è certa: questi due ci faranno divertire da matti fino all’ultima curva del GP di Valencia”.
Agostini analizza la volata Bagnaia-Martin
Giacomo Agostini, dopo la battuta sulla “non” scommessa, ha provato a tracciare un profilo del momento della volata mondiale tra Jorge e Pecco: “Martin è un esplosivo, un pilota che in termini di velocità pura non ha nulla da invidiare a nessuno. E’ giovane, ha entusiasmo, grinta e rispetto anche allo scorso anno sembra molto maturato. Pecco è altrettanto veloce, ma in maniera diversa e sicuramente potrà contare sull’esperienza, sul fatto di aver sentito già questa pressione e averci fatto i conti: è molto analitico e attento”.
Agostini si rivede in Pecco Bagnaia
Continuando nell’analisi, Giacomo Agostini trova delle somiglianze nella gestione della moto ma soprattutto della pressione tra l’Ago di ieri e il Bagnaia di oggi: “Io cercavo di restare più freddo possibile davanti alle emozioni, ma senza rifuggire il pensiero, quello ce l’hai di continuo, la differenza la fa il modo di gestire questo pensiero fisso. Non so come la gestisce Martin, ma penso che Pecco in questo sia un po’ simile a me come approccio”.
Marquez in Ducati, Agostini: “Solo il tempo dirà se è la scelta giusta”
L’altro argomento sempre in trend nel paddock della MotoGP, reale e virtuale, riguarda il passaggio del prossimo anno di Marc Marquez nel team factory Ducati (ne ha parlato anche un altro grande ex, Luca Cadalora) che ha provocato una reazione a catena con Pramac che ha lasciato Ducati per Yamaha, Martin per Aprilia e Bastianini per Ktm.
Agostini che a differenza di Marco Melandri, non esclude la possibilità che Martin porti l’1 in Aprilia, è fatalista: “Ducati aveva già il campione del momento, che è Pecco Bagnaia, e poi ha avuto la possibilità di avere anche il più titolato tra i piloti in attività. Se hanno sbagliato o no lo dirà il tempo. Ktm o Aprilia avversari di Ducati nel 2025? Difficile dirlo, forse Aprilia. Honda e Yamaha? Non è credibile che stiano là dietro ancora a lungo”.