Conclusa la tre giorni di test a Sepang, alla Ducati resta il cerino in mano del motore, da omologare quindi confermare da qui sino al 2026, per poi voltare pagina dal punto di vista tecnico con i nuovi regolamenti del 2027. Francesco Bagnaia e il nuovo ingresso Marc Marquez, pur soddisfatti delle loro sessioni, sanno che c’è ancora qualcosa da limare anche in merito al nuovo motore per le loro Desmosedici ufficiali.
- Bagnaia e Marquez si sono divisi il lavoro sulla GP25
- "Ma il nostro lavoro proseguirà in Thailandia"
- Il problema che ha condizionato Bagnaia nei test
- Il rebus del motore, Tardozzi: "Potremmo confermare quello precedente"
- Marquez promuove i test con Ducati: "Mi do un 8"
Bagnaia e Marquez si sono divisi il lavoro sulla GP25
Tre giorni “intensissimi”, li ha definiti Pecco, dove tutto lo staff della casa di Borgo Panigale ha lavorato parecchio, ha aggiunto il già campione del mondo nelle dichiarazioni al termine della terza giornata di test. “Io e Marc ci siamo divisi i compiti da fare e abbiamo svolto la simulazione con due configurazioni diverse in modo da avere quanti più dati possibili”, ha proseguito Bagnaia.
Un’iniziativa che a suo dire ha premiato, perché in questo modo “abbiamo visto come si comporta la moto con due pacchetti diversi”. Il pilota piemontese non è sceso nei dettagli sulle due diverse simulazioni, accennando comunque al fatto che lui ha provato il nuovo telaio, “che ha i suoi pro e contro”.
“Ma il nostro lavoro proseguirà in Thailandia”
Pecco ha anche sottolineato il fatto che la pista in Malesia ha offerto condizioni diverse rispetto a quelle che ritroveranno a breve in Thailandia, per il primo appuntamento della stagione 2025 della MotoGP (preceduto da altri due giorni di test). Il circuito di Buriram “non è gommato ed è più lento”, e perciò lì c’è la possibilità che i nodi arrivino al pettine.
Motivo per cui “il nostro lavoro non è finito: quello che abbiamo provato qui lo riproveremo in Thailandia […]. Ma siamo comunque soddisfatti del nostro lavoro. Peccato solo che Di Giannantonio [unico altro pilota all’infuori dei ducatisti ufficiali a guidare la GP25, alle prese però con un incidente nella prima giornata e quindi con un infortunio, ndr] abbia saltato due giornate, perché ci avrebbe dato una bella mano”.
Il problema che ha condizionato Bagnaia nei test
Bagnaia ha concluso globalmente al secondo posto i test, ma in alcuni frangenti è sembrato più lento rispetto ad un Marquez subito sugli scudi sin dal primo giorno. Il ducatista ha spiegato qual è stato il problema con cui ha dovuto fare i conti: “Ho avvertito una vibrazione a partire del secondo giro, che poi è peggiorata durante la simulazione“.
Tuttavia “non è come quella dello scorso anno e crediamo di aver capito a cosa è dovuta. Purtroppo la mia configurazione, nonostante una simulazione sia mia che di Marc più veloce rispetto allo scorso anno, ha determinato questa vibrazione. Rivaluteremo la cosa in Thailandia”.
Una cosa è certa comunque: la convivenza dei due campioni MotoGP nella stessa squadra è gestita al momento al meglio, con i due che collaborano dividendosi il lavoro e provando ciascuno diverse configurazioni. Ma la Thailandia offrirà comunque indicazioni più precise, anche in merito al motore.
Il rebus del motore, Tardozzi: “Potremmo confermare quello precedente”
Quello 2025 è un progresso in termini di erogazione, come ha spiegato Pecco, ma c’è stato un problema in frenata, “motivo per cui anche questo aspetto dovremo rivederlo a Buriram”, su una pista con minor grip. E lì bisognerà fare una scelta da cui dipenderanno i destini delle Ducati per il prossimo biennio.
“Il motore della GP24 ha una base eccezionale – ha proseguito Bagnaia -, mentre quello 2025 è nato da poco e può essere ulteriormente migliorato. Però è da vedere quanto potremo rischiare per migliorarlo e trovare il margine per farlo”.
Ma Pecco ha anche assicurato che non avrà timore a far presente a Gigi Dall’Igna un ritorno alle specifiche precedenti: “Lui – riferendosi al direttore generale di Ducati Corse – è un tipo molto competitivo, ed è sempre stato dalla parte dei piloti. Non è facile abbandonare una moto come la GP24 che ha vinto 16 gare e ha dato tantissimo alla Ducati. Ma penso ci sia un buon potenziale con il nuovo motore: vedremo perciò come si comporta in condizioni di minor grip”.
E a proposito del prossimo motore, il team manager Ducati Davide Tardozzi a Sky Sport ha confermato il fatto che Borgo Panigale ancora non ha preso una decisione definitiva, perché quello nuovo “ci ha fornito delle prestazioni ottime in certe aree, ma in altre ci ha fatto nascere qualche dubbio. Noi perciò vogliamo essere conservativi: il nuovo motore che useremo per i prossimi due anni deve darci certezze”. E se i dubbi persistessero, Tardozzi è stato chiaro: “In tal caso potremmo decidere di restare con quello vecchio”.
Marquez promuove i test con Ducati: “Mi do un 8”
Ad avere invece le idee chiare per la Thailandia è Marquez, almeno dalla risposte avute a Sepang dopo il sesto posto nella classifica combinata dei tre giorni di test. Dopo un inizio difficile a livello di set-up, il pluricampione del mondo ha trovato la quadra “e così mi sono sentito più a mio agio”.
Anche lui, come il compagno di squadra, ha avuto problemi a livello di frenata. Ma ha avuto modo di distinguersi rispetto a Pecco nella simulazione della Sprint Race. “Però bisogna essere consci che le simulazioni in genere sono più veloci di una gara reale”.
Marquez per ora promuove l’intesa con il suo nuovo direttore tecnico, Marco Rigamonti (“Ci intendiamo, ma andremo a capirci meglio”) e i suoi primi giri con la Ducati ufficiali: Che voto mi do? Un 8, ho fiducia e abbiamo lavorato bene. Però ci sono piloti molto veloci, come il mio compagno di squadra e il mio compagno di casa”, ovvero Bagnaia e il fratello Alex, che sulla Ducati di Gresini ha dato ottimi riscontri in questi tre giorni di Sepang.