Sarà un 2021 diverso per Andrea Dovizioso. Il pilota ex Ducati non ha trovato una moto per la prossima stagione e ha deciso di dedicarsi al Motocross: “Ho voglia di fare questo anno in questo modo – ha raccontato a DAZN -. Ci si adegua, non trovando una soluzione in MotoGP nel 2021 farò una cosa che mi piace. Sono contento di questa situazione, per il 2022 ci penseremo senza stress. Da un lato dispiace perché mi sento ancora competitivo, potevo giocarmi il campionato come gli altri anni. Ma nel Motorsport ci sono tante dinamiche e non dipende solo da te“.
Ultima stagione decisamente sotto le aspettative, colpa anche di una nuova gomma posteriore che non ha permesso di stabilire il giusto equilibrio con la Desmosedici: “Quando cambiano i regolamenti possono condizionare tanto, se non fossero cambiate certe cose sarebbero andati avanti sempre gli stessi piloti. Siamo arrivati ad un cambio generazionale definitivo“.
L’ultimo ad aver detto addio è stato Cal Crutchlow, a breve potrebbe toccare a Valentino Rossi. Il “Dottore”, secondo tanti appassionati, non è più competitivo e Dovizioso sembra d’accordo: “C’è chi è andato in pensione e chi è un po’ troppo vecchio“.
Dovizioso ha gareggiato contro tanti campioni, ma il più forte – come già ammesso in passato – non è Rossi: “Casey Stoner era devastante, Valentino Rossi invece aveva un metodo e poi arrivava al risultato. Invece Casey al primo giro… pham! Nessuno ha più talento di Marc Marquez, poi la vita la vive in modo diverso. Non ha avuto quegli scontri in cui Casey non si trovava a suo agio e ha detto basta. Per questo avrà una carriera molto lunga“.
L’ex Ducati non è mai riuscito, a differenza di questi piloti, a trionfare in MotoGp: “Non sono uno che cerca scusa, ma a volte serve anche un po’ di fortuna. Negli anni in cui ho fatto secondo non mi sento di aver perso il campionato, non la vedo così. Quando fai delle annate così competitive, con un talento così grande e in sella alla Honda, il secondo è il primo dei perdenti, ma non è andata così. Poi vivendola all’interno della Ducati, sapendo cosa accadeva, l’ho vissuta come una vittoria“.
Chiude l’intervista con un complimento a se stesso: “Se guardi le carriere di tutti i piloti del Motomondiale ce se sono pochi che hanno avuto una lunga carriera. Alcuni hanno fatto bene e poi sono crollati giù, perché non hanno metabolizzato il loro miglioramento. Quando non hai la situazione ideale cadi e non ti rialzi più. Invece nella mia carriera ci sono stati alti e bassi, ma sempre di alto livello. Di conseguenza ho avuto una carriera lunga pur non vincendo mai un titolo MotoGP“.