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MotoGP: Valentino Rossi ha voglia di riscatto nel GP di Doha

Le parole del Dottore nella conferenza stampa di vigilia del weekend sul circuito di Losail.

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Dopo la brutta prestazione nel Gran Premio del Qatar di domenica scorsa, in cui si è classificato dodicesimo, Valentino Rossi per il Gran Premio di Doha ha espresso voglia di riscatto nella conferenza stampa di vigilia del secondo lungo weekend consecutivo sul circuito di Losail. “Dobbiamo cercare di essere più veloci e forti dell’ultima gara in cui non siamo stati rapidi come volevamo – ha detto Valentino -. Abbiamo visto i dati e cercheremo di cambiare qualcosa per avere più grip e salvare maggiormente le gomme”.

Il Dottore è poi passato all’argomento sul confronto dei dati suoi e del suo compagno di squadra in Yamaha Petronas Franco Morbidelli, anche lui disastroso domenica, con quelli dei piloti ufficiali della casa giapponese. “Ho visto quelli di Vinales che ha gestito bene le gomme nella scorsa gara, ma lui aveva qualcosa di differente nel setting e nell’elettronica: in questi casi è difficile poter usare le stesse cose perché ogni pilota ha il suo stile. Poi ho parlato anche con Quartararo, che ha avuto problemi di gomme simili ai miei, ma anche lui ha uno stile differente rispetto a Vinales. Lui è comunque andato più forte di me, i dati sono utili a capire e tutto il nostro lavoro deve essere focalizzato su questo aspetto per cercare di allungare la vita della gomma posteriore perché possiamo essere molto più veloci dell’ultimo GP. Con Morbidelli ci siano parlati, ma non ce l’abbiamo fatta a farci coraggio: eravamo entrambi delusi, ci aspettavamo una gara più incisiva, ma lavoreremo più forte, ognuno sui propri problemi, per essere più veloci“.

I vecchi-nuovi problemi della Yamaha

Poi Valentino ha parlato della moto di quest’anno confrontata con quella del 2020: “Rispetto a quella dell’anno scorso la Yamaha ha fatto piccoli miglioramenti e il telaio nuovo curva un po’ meglio, anche se il reale potenziale lo vedremo su piste più strette, non in Qatar dove ci sono curve di medio e largo raggio. Qualcosa è stato fatto pure nell’aerodinamica, recuperando qualche km di velocità massima, ma qui la differenza con la Ducati resta grande. Nel complesso questa M1 va un po’ meglio, ma serve del tempo e altre piste per capire quanto”.

Valentino e le differenze con il passato

“Lottare per il decimo o il dodicesimo posto o il podio non cambia: non è la posizione che fa la differenza, ma dipende dal pilota con cui combatti – continua Rossi -. Alcuni hanno rispetto e sono molto puliti, altri come Binder sono più duri e non si curano degli altri: frenano in modo duro, ti puntano e ti costringono a rialzare la moto in battaglia. È un po’ una questione di questi tempi: una volta potevi toccarti con un avversario, ma cercavi di evitarlo, mentre oggi in tanti pensano solo alla loro gara e non agli avversari. Forse dopo alcuni duelli sarebbe meglio chiarirsi in modo più diretto, ma ora ci sono più telecamere di un tempo e maggiore pressione da fuori: se fai una cosa vera, sanguigna e sincera poi partono le polemiche che ti sfiniscono per settimane. Bisogna essere più politicamente corretti o comportarsi da furbi. Quando ho esordito nel motomondiale avevo un approccio diverso, per me gli altri piloti erano come eroi e i giovani in generale avevano più rispetto per i vecchi, ma è una tendenza generale del mondo, in tutti i campi: i giovani ora vogliono dimostrare tutto e subito”, conclude Valentino.

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