Il rumore dei nemici. Quello che Mourinho avverte ovunque si trovi, che sia in Italia, Spagna, Inghilterra o Turchia. Nemici che ormai sono facilmente identificabili negli arbitri. Lo Special One si è reso protagonista di un nuovo show in occasione della vittoria – maturata al 102′ – del suo Fenerbahce a discapito del Trabzonspor.
- Il Fenerbahce vince al 102' e Mourinho impazzisce
- Le ultime accuse dello Special One agli arbitri
- L'attacco al sistema turco e la confessione di Mou
Il Fenerbahce vince al 102′ e Mourinho impazzisce
Partita infinita, quella tra Trabzonspor e Fenerbahce. I canarini gialloblù sono riusciti a spuntarla 2-3 grazie al gol dell’ex Verona e Fiorentina Amrabat, andato a bersaglio addirittura al 12esimo minuto di recupero. Un gol vissuto come una vera e propria liberazione da parte di José Mourinho, che si è lasciato andare a un’esultanza sfrenata.
Quasi circense, vien da esclamare: corsa in campo e scivolata con tanto di capriola, prima di essere sepolto dall’abbraccio dei suoi giocatori. Quasi superfluo sottolineare che il pubblico di casa l’ha presa malissimo, tanto che il lusitano ha dovuto lasciare il terreno di gioco scortato da un membro dello staff e da un calciatore, per l’occasione improvvisatisi guardie del corpo.
Le ultime accuse dello Special One agli arbitri
Nel post partita spazio alle polemiche. Guarda un po’, all’indirizzo degli arbitri. Bersaglio dei feroci attacchi di Mou, Atilla Karaoglan, che era al Var. A dire dell’ex Inter e Roma, non è intervenuto in alcune situazioni chiare, penalizzando così la sua squadra.
“Un uomo invisibile è diventato l’uomo più importante della partita. Non lo vogliamo né al Var né come arbitro in campo, non lo vogliamo più nelle nostre partite”. Una bordata in pieno stile Mourinho, che, questa volta, si è spinto oltre, molto oltre.
L’attacco al sistema turco e la confessione di Mou
Mourinho ha infatti allargato il discorso. “Abbiamo giocato contro il sistema, e questa è la cosa più difficile che ci sia. Abbiamo vinto la nostra battaglia contro persone molto potenti ed è per questo motivo che festeggiamo così dopo un successo. Non ci arrenderemo”. Quindi il rimprovero alla dirigenza del Fenerbahce.
“Ho un reclamo da fare: mi avevano detto solo metà della verità. Il quadro che vedo è molto peggiore. Se avessi saputo tutto, non sarei venuto qui. Io e i miei giocatori stiamo lottando sia contro gli avversari sia contro il sistema”. Il riferimento dell’allenatore portoghese è ai presunti favori arbitrali di cui godrebbe il Galatasaray di Osimhen e Icardi, primo con cinque punti di vantaggio sulla sua squadra dopo dieci giornate.